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NANDO PAGNONCELLI PRESIDENTE DI IPSOS

Il 43% degli italiani ottimista sul futuro dei consumi

mercoledì, 25 Gennaio 2023
1 minuto di lettura

Non si può immaginare il futuro dei consumi senza tenere conto della fiducia delle famiglie italiane che nel corso di soli tre anni, sta vivendo una crisi caratterizzata dalla pandemia, dalla guerra e dall’inflazione, tra speranze e delusioni.

“Il 2021 è stato l’anno del recupero di una parvenza di normalità, guidato dalla massiccia adesione alla campagna vaccinale e caratterizzato dalla ripresa significativa del Pil. E della ritrovata coesione grazie a un Governo di (quasi) unità nazionale guidato da un autorevole e internazionalmente riconosciuto presidente del Consiglio. È stato anche un anno di numerosi successi, sportivi e non, che hanno portato il Paese alla ribalta mediatica. L’anno in cui gli ottimisti riguardo al futuro personale e dell’Italia hanno prevalso sui pessimisti”, ha rivelato il presidente di Ipsos Nando Pagnoncelli. “Nonostante la crisi che sta attraversando il nostro Paese l’opinione pubblica rimane ottimista sul futuro a lungo termine (43%) quasi il doppio rispetto al pessimismo (23%)”, ha aggiunto.

“In questo quadro, i temi economici e di protezione sociale rappresentano le priorità dei cittadini i quali, a differenza di quanto avvenuto in occasione di precedenti crisi, non hanno adottato comportamenti improntati all’austerità, ma sono intervenuti sui loro consumi con flessibilità e spirito di adattamento, grazie anche ai risparmi accumulati precedentemente, più o meno forzosamente. In termini di comportamenti di consumo, sui tagli lineari alla spesa prevale la ricerca di un nuovo equilibrio tra quantità e qualità (a questo secondo elemento, anche alla luce della nuova sensibilità, molti non intendono più rinunciare)”, ha sostenuto Pagnoncelli.

Un miglioramento del clima sociale purtroppo passeggero e stato vanificato nel 2022 appena trascorso dalla convergenza di inflazione, crisi geopolitiche, scarsità di materie prime, incremento dei costi dell’energia e, ultima ma non meno severa, la ripresa a tratti della pandemia con un virus in mutazione continua.

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