venerdì, 17 Gennaio, 2025
Agroalimentare

Fini (Cia-Agricoltori) export agroalimentare, raggiunti record: 60 miliardi

Cresce ancora l’export agroalimentare. Un costante sviluppo di mercati e di utili che soddisfa le Associazioni di categoria. “Dopo lo storico traguardo di 52 miliardi nel 2021, l’export agroalimentare Made in Italy si prepara a centrare un nuovo record annuale, toccando i 60 miliardi di euro”, sottolinea con orgoglio la Cia-Agricoltori.

Crescita nonostante la crisi

Un traguardo unico rispetto al panorama di difficoltà di Sutri settori. “Nonostante la crisi energetica e l’impennata di costi”, evidenzia la Confederazione, “per le imprese del settore, vino, pasta, ortofrutta, salumi e formaggi tricolori continuano a macinare risultati positivi sui mercati stranieri, registrando una crescita tendenziale del 17,3% nei primi undici mesi del 2022”.

La qualità che premia

Per la Cia-Agricoltori Italiani, il commercio con l’estero è un punto strategico per l’Italia. Una testimonianza concreta di come lo sviluppo premia l’impegno delle imprese. “Si tratta di numeri importanti che dimostrano ancora una volta la qualità e il valore indiscusso del cibo italiano nel mondo, che è sempre più apprezzato e ricercato”, osserva il presidente nazionale di Cia, Cristiano Fini, “Tuttavia, pur dimostrando di essere sempre pronte alla sfida dei mercati internazionali, le aziende agricole nazionali faticano a uscire dalla crisi, strette tra i rincari e gli effetti della guerra e dei cambiamenti climatici. Per questo, la politica deve sostenere il comparto primario”, sottolinea il leader della Confederazione degli agricoltori, “con risposte che vadano verso la semplificazione e l’alleggerimento della burocrazia, il riequilibrio dei rapporti di filiera e la remunerazione dei redditi degli agricoltori, il miglioramento della logistica e dei trasporti, la messa a punto di strumenti più moderni ed efficienti per gestire le crisi di mercato e le conseguenze degli eventi estremi. Solo così, si possono rafforzare i risultati eccezionali sui mercati esteri e”, conclude Cristiano Fini, “consolidare il valore prioritario e strategico del nostro agroalimentare”.

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