Siccità, inondazioni ed epidemie, causati dai fenomeni naturali estremi, hanno portato lo Zimbabwe sull’orlo della carestia. Sono 3,8 milioni le persone bisognose di assistenza umanitaria di cui, secondo l’Unicef, più della metà sono bambini. Il Fondo delle Nazioni Unite per l’infanzia rileva inoltre che in questo contesto 1,5 milioni di persone, tra cui 1,1 milioni di bambini, hanno bisogno di servizi sanitari salvavita e farmaci contro l’HIV. Secondo i dati Onu, lo Zimbabwe ha registrato un aumento della prevalenza del deperimento al 7,2%.
La situazione del raccolto dei cereali va peggiorando e la situazione potrebbe diventare critica nella stagione di magra, tra gennaio e marzo. Allo stesso tempo, il reddito familiare medio è diminuito da 75 dollari al mese nel 2021 a 57 nel 2022. Di conseguenza, circa il 22% delle famiglie vive in una situazione critica e di emergenza rispetto al 17% delle famiglie nel 2021.
Dunque, l’Onu stima che nel 2023 fino a 3,8 milioni di persone potrebbero vivere una grave situazione di insicurezza alimentare. In generale, la popolazione si confronta cronicamente con pericoli naturali come inondazioni e siccità che sono esacerbati dai cambiamenti climatici e dall’instabilità economica. Le epidemie, tra cui il morbillo e la diarrea, stanno colpendo le regioni meridionali del Paese e il rischio di colera rimane elevato.