Ventottomila richieste di contributi privati per un totale di 10 miliardi di euro, 15.736 decreti di contributo concessi per un totale di 5,3 miliardi di euro, 8.318 cantieri privati conclusi per la costruzione di ventimila singole unità immobiliari, 7.333 cantieri privati attualmente aperti, 3.6 miliardi di euro spesi per gli interventi pubblici, per i quali sono state coinvolte 450 scuole, 1.251 interventi su chiese e edifici di culto. Sono solo alcuni dei numeri emersi dal rapporto di fine mandato da parte del commissario straordinario per la ricostruzione dei comuni colpiti dal sisma del Centro Italia del 2016 Giovanni Legnini.
In un documento, il commissario uscente ha fatto il punto sulla ricostruzione post-sisma nei comuni colpiti a partire dall’agosto del 2016, illustrando i principali risultati raggiunti nel corso del suo mandato iniziato nel febbraio del 2020. Di particolare rilievo è stato l’andamento dell’ultimo anno, nel quale le nuove domande di contributo presentate sono state 6.064 per un valore pari a 3.4 miliardi di euro. I progetti di ricostruzione e le richieste di contributo presentati agli Uffici speciali della ricostruzione delle quattro regioni coinvolte, Abruzzo, Lazio, Marche e Umbria sono stati in tutto 15.860, per un valore di circa 6 miliardi di euro: sono stati approvati 11.474 progetti per una spesa di 4.3 miliardi. Le somme erogate per le opere pubbliche sono stimate intorno ai 935 milioni di euro a fine 2022, con un aumento del 67% rispetto al 2021, sono invece 2.5 i miliardi liquidati alle imprese esecutrici degli appalti.
Rispetto al totale atteso, le domande presentate a tutt’oggi rappresentano il 54,9% in termini numerici e il 51,5% in termini di valore. Risultati, va ricordato, registrati in un contesto congiunturale particolarmente difficile, caratterizzato prima dall’emergenza Covid, poi dalle dinamiche complesse del mercato dell’edilizia a causa del bonus 110% sulle ristrutturazioni che ha provocato carenza di imprese e tecnici disponibili, quindi dal fortissimo incremento delle materie prime a causa della guerra in Ucraina. Per quanto riguarda il censimento dei danni, è stata definita una stima complessiva dei danni prodotti dal sisma al patrimonio pubblico e privato, pari a 26.5 miliardi di euro, che per l’aumento dei costi dei materiali farà lievitare la stima a circa 28-29 miliardi di euro.