FOGGIA (ITALPRESS) – Scoperto dalla Guardia di finanza di Foggia una fabbrica di diplomi falsi. Sono tre le ordinanze di custodia cautelare eseguite, 36 le perquisizioni nell'ambito di un'indagine relativa a un'associazione per delinquere finalizzata alla commissione di decine di reati di truffa, falsità ideologica e materiale in atti pubblici (posti in essere anche mediante induzione in errore di pubblici ufficiali) e contraffazione ed uso di sigilli dell'Unione europea, della Repubblica Italiana, della Regione Campania ed altri enti pubblici. I reati contestati agli indagati sarebbero stati commessi anche attraverso la formazione di falsi diplomi per operatori socio sanitari ed altri falsi documenti, attestanti titoli mai conseguiti e, successivamente, utilizzati dagli acquirenti per essere assunti in strutture private, partecipare a concorsi e selezioni pubbliche e per l'iscrizione nelle graduatorie del personale scolastico Ata. Oltre 130 finanzieri hanno eseguito in tutto il Foggiano e nelle province di Napoli, Salerno, Avellino, Pescara e Barletta-Andria- Trani l'ordinanza di custodia cautelare emessa dal Gip di Foggia, e le perquisizioni nei confronti degli indagati e degli istituti di formazione coinvolti nel rilascio dei falsi diplomi ed attestati. Le indagini, coordinate dalla Procura di Foggia, prendono origine da alcune denunce presentate da diversi discenti, quali parti offese, nei confronti di un Istituto privato di formazione con sede in provincia di Foggia e diramazioni in altri territori dove negli anni sarebbero stati organizzati falsi corsi per il conseguimento di diplomi di Operatore Socio Sanitario (O.S.S.) ed Operatore Socio Sanitario Specializzato (O.S.S.S.); sarebbe stato garantito il conseguimento dei titoli a persone che non avevano completato il percorso formativo o, comunque, prive dei requisiti richiesti dalla normativa vigente. Le prime denunce, sottolineano le Fiamme gialle, provengono, infatti, da vincitori esclusi dalle graduatorie del concorso pubblico indetto per gli Ospedali Riuniti di Foggia durante il periodo Covid, che non si sono visti riconoscere i titoli presentati all'esito delle successive verifiche. L'attività investigativa, durata oltre un anno, ha consentito di acquisire indizi di colpevolezza in capo a 33 persone, alcune delle quali ritenute, a vario titolo, responsabili di associazione per delinquere (contestata ad alcuni dei 33 indagati), truffa aggravata e falsità materiale ed ideologica in atti pubblici commessa anche mediante induzione in errore dei pubblici ufficiali, nonché contraffazione ed uso di falsi sigilli provenienti da enti pubblici. Dalle indagini svolte – confortate dalle attività di intercettazione audio/video effettuate – è emerso come alcuni degli indagati abbiano corrisposto ai sodali fino a 25.000 euro per ottenere diplomi ed attestazioni false. I diplomi e gli altri attestati falsi sono stati rilasciati a favore di soggetti consapevoli (e quindi indagati) e non consapevoli, quest'ultimi convinti della genuinità dei titoli, a seguito di corsi o tirocini proposti dal sodalizio criminale, per poi essere presentati dai "discenti" in sede di partecipazione a diversi concorsi e selezioni – banditi da strutture sanitarie pubbliche e private – nonché per l'inserimento nelle graduatorie pubbliche utilizzate dagli istituti scolastici per l'assunzione del personale A.T.A.. Non si tratta, infatti, soltanto di diplomi del settore sanitario, ma nel corso delle indagini è emersa anche la falsificazione di attestati di anzianità di servizio o per il conseguimento di altri titoli utili ad ottenere punteggi aggiuntivi nei concorsi pubblici riservati al personale scolastico (conoscenza di lingue estere, EIPASS, P.E.K.I.T., CFU 24). foto ufficio stampa Guardia di finanza (ITALPRESS). fsc/com 11-Gen-23 12:58