venerdì, 15 Novembre, 2024
Lavoro

Credito d’imposta per sicurezza del lavoro

Il miglioramento della salute sul lavoro è legato ad interventi organici di prevenzione, per la quale c’è bisogno di una corretta e specifica formazione ed informazione. “Oggi abbiamo un impianto normativo che di fatto va a sanzionare, giustamente, ma dobbiamo cercare di fare un passo avanti e formare le lavoratrici ed i lavoratori molto prima do avviarli al lavoro”.

È quanto affermato da Walter Rizzetto, Presidente della Commissione Lavoro Pubblico e Privato della Camera dei Deputati che ha manifestato qualche settimana fa interesse ad un credito di imposta per le imprese che investono in materia di formazione e di salute e sicurezza sul lavoro.

A nostro parere la stessa agevolazione potrebbe essere estesa anche alle aziende che avviano nelle loro realtà iniziative di “promozione della salute sul lavoro” opportunità indicata sempre nell’art.25 del  D.Lgs. 81/2008, da tenere presente per sviluppare iniziative finalizzate sempre al miglioramento della salute sul lavoro.

Circa il rapporto tra “promozione della salute” e “prevenzione e sicurezza nei luoghi di lavoro” è necessario che sia mantenuta un’estrema chiarezza.

Nella Dichiarazione di Lussemburgo in materia di lavoro sano e sicuro si  stabilisce che la promozione della salute nei luoghi di lavoro (WHP) è lo sforzo congiunto dei datori di lavoro, lavoratori e società per migliorare la salute e il benessere dei lavoratori, e che questo può essere raggiunto attraverso la combinazione dei seguenti elementi: miglioramento dell’ambiente e dell’organizzazione del lavoro, promozione della partecipazione attiva, incoraggiamento dello sviluppo personale.

Tutto questo deve tuttavia tener conto di una reale integrazione fra politiche settoriali, e a questo proposito la Ontario Workplace Coalitionsintetizza, per esempio, la “Comprehensive Workplace Health” (o Total Worker Health che dir si voglia) in quattro elementi:

  • Occupational Health and Safety: ridurre infortuni sul lavoro, malattie professionali e disabilità da lavoro controllando l’ambiente fisico e i processi di lavoro. Include la prevenzione di fattori come qualità dell’aria, rischi fisici, chimici e biologici, e violenza:
  • Health and Lifestyle Practices: creare un ambiente che incoraggi l’adozione di stili di vita favorevoli per la salute, soprattutto relativi a dieta, attività fisica e fumo;
  • Organizational Culture: favorire lo sviluppo di un ambiente a supporto delle persone, dove i lavoratori partecipino attivamente e siano autonomi. Questa azione è focalizzata sui fattori che influenzano le relazioni tra le persone, il loro lavoro e la loro organizzazione;
  • Organizational Social Responsibility: Partecipare alla vita della comunità per migliorare la salute dei lavoratori, delle loro famiglie e degli altri membri. Include l’essere sensibili alla salvaguardia dell’ambiente e al controllo degli inquinanti, il raccogliere denaro per scopi caritatevoli e permettere il volontariato durante l’orario di lavoro.

La prevenzione e sicurezza sul lavoro, invece, sono delle azioni obbligatorie previste dal Documento della Valutazione del Rischio da porre in essere dal Datore di Lavoro.

Il credito di imposta per attività di promozione della Salute e Sicurezza sul Lavoro, sarebbe riconosciuto quale supporto alle aziende virtuose, che abbiano deciso di puntare sugli investimenti in materia di Salute e Sicurezza sul Lavoro. In questo modo si darebbe un segnale chiaro, anche economicamente tangibile, alle aziende e ai cittadini rispetto alla volontà del Governo e del Parlamento di promuovere la prevenzione degli infortuni sul lavoro e delle malattie professionali.

Nonostante il nostro Testo Unico per la Salute e la Sicurezza sul Lavoro rappresenta, senza dubbio, un modello a livello internazionale di legislazione sulla sicurezza sul lavoro, anche in seguito alle modifiche introdotte con il D.L. 146/2021, poi confermate e implementate con la legge di conversione, la n. 215/2021, le morti e gli infortuni sul lavoro continuano, purtroppo,  a colpire al cuore il mondo produttivo italiano. Occorre, perciò, adottare misure che contribuiscano, attraverso un supporto concreto alle imprese, al perseguimento dell’obiettivo di corretta ed efficace applicazione delle prescrizioni contenute nel Testo Unico e, quindi, di riduzione sostanziale degli infortuni sul lavoro.

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