Ha tutti i presupposti di una festa giovane il conferimento della cittadinanza onoraria del Comune di Piana degli Albanesi al Parlamento della Legalità Internazionale. Incassando il “SI” sia della maggioranza che della minoranza alla richiesta di questa cittadinanza onoraria a un movimento di carattere internazionale recentemente “benedetto” da Papa Francesco, il sindaco Rosario Petta oggi consegna la pergamena al presidente Nicolò Mannino e il vice Salvatore Sardisco. Presenti alla cerimonia i giovani del Parlamento della Legalità Internazionale e Multietnico, tanti proprio di Piana degli Albanesi che stanno vivendo un percorso culturale ricco di appuntamenti e di riflessioni che inneggiano a una cultura della vita.
La cerimonia si svolgerà presso la Chiesa di San Giorgio, patrono della Comunità Albanese, dove a dare il benvenuto sarà papas Giuseppe Di Miceli.
“Ho chiesto di svolgere qui questo singolare incontro di riflessione – dice Nicolò Mannino – perché un anno fa proprio in questa splendida chiesa e in questa atmosfera natalizia abbiamo insediato l’Ambasciata della Carità nel nome e sotto lo sguardo della cittadina albanese Madre Teresa di Calcutta.
A un anno di distanza – conclude Nicolò Mannino – ritorniamo per un abbraccio con tutta la meravigliosa cittadina di Piana degli Albanesi per ricevere la cittadinanza onoraria”, “conosco l’operato di Nicolò Mannino – dice il sindaco Rosario Petta – da decenni e con esso lo zelo, la passione la credibilità del vivere di tutti i componenti del Parlamento della Legalità Internazionale e oggi conferire questa cittadinanza onoraria è per noi tutti un onore e un riconoscimento che va oltre ogni aspettativa fine a se stessa.”
A questa cittadinanza onoraria si associa la seconda arrivata dal Comune di Bovino (Provincia di Foggia) controfirmata dal sindaco Vincenzo Nunno da uno dei Borghi più belli d’Italia. “Il nostro agire – sottolinea Salvatore Sardisco – ha solo l’obiettivo di educare i giovani ad essere artefici e protagonisti di una cultura di speranza e di bellezza e ciò ci sprona ad arrivare in tutte quelle realtà dove non c’è solo retorica del dire ama gesti concreti del fare”.