Sotto l’albero di Natale c’è uno spazio fatto a posta per addormentarsi insieme al proprio sogno, una piccola ansa sotto gli aghi di pino, dove è concesso sognare forte e vivere un momento ciò che la realtà non da.
Per questo Lo Schiaccianoci è la favola di natale per eccellenza. Lo Schiaccianoci, musica di Pëtr Il’ič Čajkovskij con la regia e coreografia di Luciano Cannito è una grande produzione basata sulla versione originale di Marius Petipa del celebre balletto di repertorio classico, intrisa di quel romanticismo tedesco che ha reso protagonista l’anima dell’uomo.
Questo balletto affonda le origini del libretto in una favola di Ernst Theodor Amadeus Hoffmann (Lo Schiaccianoci e il Re dei topi), rivisto da Alexandre Dumas padre, per stemperarne la cruenza; la genesi di questo capolavoro si deve al Principe Vsevolojskij, direttore dei teatri imperiali russi, che invitò Tchaikovsky e Petipa ha collaborare per realizzare un balletto ispirato alla versione di Dumas della fiaba di Hoffmann.
Tchaikovsky si convinse ad occuparsi della musica del balletto sotto la guida di Petipa, il quale gli precisò le atmosfere e gli effetti desiderati, arrivando persino a fissare il numero di battute musicali da usare, ma ammalatosi, cedette il lavoro a Ivanov. Tchaikovsky nella primavera del 1892 terminò l’orchestratura di una partitura che prevedeva un organico molto ricco e alcune novità quali un coro a voci bianche, l’uso di strumenti-giocattolo, tam tam, nacchere e la celesta, uno strumento di invenzione coeva usato per la variazione della Fata Confetto.
Lo Schiaccianoci fu rappresentato la prima volta al Teatro Marijnskij di San Pietroburgo il 5dicembre 1892 e da allora è il titolo di balletto del repertorio classico più rappresentato al mondo.
La nuova produzione di Fabrizio di Fiore Entertainment per Roma City Ballet Company, al Teatro Olimpico per la stagione dell’Accademia Filarmonica Romana dall’8 all’11 dicembre, è un ritorno alle origini potenziato, con un affidamento decisivo al potere onirico di questo spettacolo, sommata alla performance eccellente e generosa dei ballerini. Nella versione coreografica di Luciano Cannito, un ruolo determinante lo ha il misterioso Drosselmeyer, qui interpretato dal grande danzatore caratterista, già primo ballerino del Teatro dell’Opera di Roma, Manuel Paruccini. Drosselmeyer colpito dalla generosità della piccola Clara, decide di regalarle nella notte di Natale un sogno meraviglioso nel mondo delle favole, facendola guidare dal Principe Schiaccianoci e dalla Fata Confetto in un regno fatato di giocattoli che diventano figure animate, principi e principesse di tutte le nazioni.
“Ci tengo a sottolineare – racconta Luciano Cannito – la lettura più onirica che ho preferito dare a questa mia edizione. La figura di Drosselmeyer, infatti, di solito alquanto nebulosa e in qualche modo inquietante, è qui rappresentata come un elegante personaggio dalle magiche proprietà; una specie di angelo custode di hollywoodiana memoria, per intenderci. Tutta la storia del balletto si muoverà intorno a un atto di generosità e purezza infantile che la piccola Clara avrà nei confronti di un vecchio mendicante infreddolito, ignorato da tutti durante la notte di Natale, al quale vorrà donare un piccolo dono di Natale. Per sdebitarsi, il mendicante, che in realtà è l’elegantissimo e magico Drosselmeyer, regalerà a Clara una notte in cui poter vivere come reali i propri sogni”. Per questa nuova edizione, i costumi sono stati creati da Giusi Giustino e le scene da Italo Grassi, entrambi artisti i cui lavori sono rappresentati nei maggiori teatri del mondo.
Accanto al corpo di ballo e ai danzatori solisti di Roma City Ballet Company, il pubblico potrà applaudire due coppie di primi ballerini ospiti nei ruoli del Principe Schiaccianoci e della Fata Confetto. Si alterneranno nelle recite i primi ballerini del Teatro dell’Opera di Dresda Kanako Fujimoto e Denis Veginy, e i primi ballerini del Teatro dell’Opera di Berlino Yolanda Correa e Dinu Tamazlacaru. Roma City Ballet Company, è una delle più recenti formazioni italiane, composta esclusivamente da artisti selezionati con audizioni internazionali, oggi considerata una delle compagnie classiche italiane di eccellenza e di maggior livello tecnico del panorama nazionale. La compagnia è diretta da Luciano Cannito, regista e coreografo, considerato uno dei nomi più prestigiosi della coreografia italiana. Lo spettacolo può vantare fino ad oggi quasi tutti sold out nei teatri dove è stato rappresentato (Teatro Massimo di Palermo, Teatro San Carlo di Napoli, Auditorium della Conciliazione di Roma, Teatro Atlantico di Roma).
Foto di Valerio Polverari