Uno studio della società di consulenza McKinsey sulla transizione energetica nel mondo rivela che la Unione Europea potrebbe raggiungere zero emissioni di CO2 a un costo netto pari a zero e potrebbe creare un guadagno di cinque milioni di posti di lavoro entro il 2050. Secondo McKinsey, la Ue è leader nella transizione energetica globale, con un ambizioso programma di decarbonizzazione e un forte sostegno alle tecnologie pulite; la transizione potrebbe generare ampi benefici per il continente, tra cui una maggiore sicurezza energetica, crescita economica e creazione di posti lavoro.
L’obiettivo “Fit for 55” relativo al raggiungimento del 45% delle energie rinnovabili nel mix energetico richiede una massiccia ridistribuzione della manodopera: secondo l’analisi McKinsey, nel 2030 sarà necessario quasi un milione di lavoratori qualificati a tempo pieno, solo per lo sviluppo e la costruzione di impianti di energia rinnovabile centralizzati, senza considerare la mobilità o la transizione energetica decentralizzata.
Si tratta pertanto di una cifra destinata a triplicare rispetto alla situazione attuale. Il raggiungimento del “Fit for 55” richiederà inoltre la costruzione e il potenziamento dell’infrastruttura di rete: per sostenere l’elettrificazione, l’integrazione delle fonti rinnovabili e delle risorse distribuite e la digitalizzazione delle infrastrutture, sarà necessario un investimento annuale tra il 40 e il 70% in più rispetto alla media degli investimenti degli ultimi cinque anni.