Da quando il Parlamento della Legalità Internazionale si è costituito, i vari Presidenti della Camera dei Deputati ne hanno sempre incoraggiato il cammino culturale conoscendone gli obiettivi e le finalità: educare i giovani a conoscere il loro talento naturale e divenire Testimoni di una cultura di bellezza e di riscatto nel sentiero della quotidianità.
Ne è prova che ad inaugurare la prima sede del Parlamento della Legalità a San Cipirello è stato il Presidente della Camera dei Deputati Gianfranco Fini. Negli anni successivi anche il Presidente de Consiglio dei Ministri, non ultimo Mario Draghi, hanno concesso il Patrocinio della Presidenza del Consiglio dei Ministri al Convegno Nazionale del Parlamento della Legalità Internazionale, con l’utilizzo del logo di Palazzo Chigi.
Lo scorso settembre il Presidente della Camera dei Deputati Roberto Fico ha dato il patrocinio per il Convegno Nazionale del movimento celebratosi a San Giovanni Rotondo e con esso anche il Patrocinio del Ministero dell’Interno. Informato dell’inaugurazione della “Panchina della Pace” che sarà collocata dinnanzi la sede di presidenza del movimento culturale a Monreale in via Venero n. 30, il Presidente della Camera dei Deputati Fontana ha inviato una prestigiosa targa di apprezzamento per l’iniziativa e di rappresentanza.
Una targa prestigiosa che sarà posata nella sede di presidenza e “appartiene a tutti i componenti della nostra grande famiglia – dice Salvatore Sardisco – che da anni condividono un impegno cultural proponendo iniziative a favore della vita e degli ultimi.
“A questo evento sarà presente Salvatore Attanasio, il papà di Luca Attanasio, l’Ambasciatore Italiano ucciso in un agguato criminale nel febbraio del 2021 nella Repubblica Democratica del Congo. La targa della Terza Carica dello Stato, sarà posata in sede accanto alla foto di Luca e il tricolore che richiama il sacrificio di quanti portando alto l’onore della Patria e non si sono tirati indietro nell’adempimento del loro dovere sino alla morte.
“Il mio cuore e il mio pensiero vanno a Benedetto Guardì – dice Nicolò Mannino – che oggi dal paradiso sicuramente ci sorriderebbe e ci bacerebbe come solo lui sapeva fare, con semplicità e gioia. Se oggi abbiamo una sede tutto questo è possibile grazie a papà Benedetto Guardì e alla sua dolce moglie che ci hanno dato gratuitamente un locale che è un faro di luce per una cultura di bellezza e di speranza”.