martedì, 17 Dicembre, 2024
Società

La questione morale è sempre attuale

Lo scandalo che sta colpendo il Parlamento europeo provoca sdegno ed amarezza. E riporta al centro dell’attenzione questo malcostume, un vero cancro della democrazie. La corruzione va a braccetto con la concussione, il riciclaggio e con altre tipologie criminali che vengono contemplate  nel nostro codice
penale comune e nelle leggi speciali. Tra queste ultime la normativa fiscale è la più sensibile per i danni sociali, oltre che per  il diretto danno alle casse dell’erario quando si tratta di evasione o di altri sistemi di frode, attraverso operazioni inesistenti o indebite detrazioni di costi.

Nel primo articolo della Costituzione sono esaltati due principi fondamentali che, purtroppo, sono entrati in crisi. La garanzia del lavoro affievolita da numerosi eventi perturbatori, quali le problematiche interne ed internazionali delle imprese per le repentine innovazioni tecnologiche, la salvaguardia dell’ambiente e per problemi di concorrenza, anche sleale. L’altro principio fondamentale indebolito è la sovranità popolare, per lo svuotamento del potere di rappresentanza e, quindi, del rapporto fiduciario di cui gode ogni membro del
Parlamento italiano ed europeo, anche in mancanza di regole di controllo e di decadenza durante il mandato. Le funzioni deterrenti delle norme penali, infatti, non sembrano sufficienti a dissuadere e scoraggiare comportamenti di corruzione difficili da scoprire e con tempi biblici tra l’iter processuale e
l’effettiva condanna risarcitoria dei responsabili.

Oltre alle sanzioni previste da leggi speciali, il nostro codice penale dedica l’intero Capo I “Dei delitti di pubblici ufficiali contro la pubblica amministrazione”, dall’articolo 314- Peculato, al 335 bis, fra
i quali sono contemplate la concussione e la corruzione con tante sfaccettature per altre fattispecie in modo da prevedere tutte le ipotesi delittuose immaginabili.

È meritevole di citazione il titolo onnicomprensivo dell’articolo 322-bis, introdotto con la legge n.300/2000 a seguito di ratifica di trattato dell’Unione europea: “Peculato, concussione, induzione indebita a dare o promettere utilità, corruzione e istigazione alla corruzione, abuso d’ufficio di membri delle Corti internazionali o degli organi delle Comunità europee o di assemblee parlamentari internazionali o di
organizzazioni internazionali e di funzionari delle Comunità europee e di Stati esteri.”

In attesa che la giustizia faccia il suo corso, non ci resta che incassare il danno d’immagine e la tradita fiducia per tutti coloro, elettrici ed elettori che, nel tempo, hanno confidato nelle persone travolte dall’inchiesta.

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