Il Consiglio della Ue ha tutti gli elementi necessari per prendere una decisione sull’eventuale congelamento di parte dei Fondi europei di Coesione diretti all’Ungheria. La procedura consente generalmente alla Ue di sospendere l’erogazione dei finanziamenti europei verso un determinato Stato qualora ravvisi una violazione dello stato di diritto che abbia un impatto, anche potenziale, sul bilancio comunitario. La scorsa settimana la Commissione ha definito insufficienti le riforme attuate finora dall’Ungheria, rilevando il persistere di un rischio per il bilancio della Ue.
Il dossier Ungheria torna sul tavolo degli ambasciatori Ue dopo la fumata nera della settimana scorsa. La proposta della Commissione sul congelamento dei fondi europei a Budapest sarà infatti il tema cardine della riunione dei Rappresentanti dei 27 (Coreper II) a ridosso dell’Ecofin di domani. Nel corso della riunione della scorsa settimana i Paesi membri si sono spaccati sulla proposta della Commissione, e una parte di questi ha avanzato la richiesta di modificare il testo per riflettere, con il più stretto aggiornamento possibile, gli eventuali avanzamenti introdotti dal Governo Orban sullo Stato di diritto.