mercoledì, 25 Dicembre, 2024
Società

-11% di occupazione dopo il diploma a causa del Covid

Lo scopo di Eduscopio è quello di scoprire quali scuole danno una marcia in più ai propri diplomati per facilitare a quest’ultimi l’accesso alla carriera universitaria e al mondo del lavoro, mettendo a confronto 7.700 istituti italiani. L’edizione 2022 di Eduscopio.it della Fondazione Agnelli dimostra tra le altre cose, che il Covid ha avuto forti ripercussioni sui percorsi dei diplomati degli istituti tecnici e professionali che hanno scelto di non continuare all’università, ma di trovare lavoro. Il tasso di occupazione entro i primi due anni dal diploma per i diplomati del 2019 che hanno cercato l’impiego in piena pandemia risulta dell11% più basso rispetto ai diplomati del 2017.

Dopo il forte calo degli apprendimenti registrato dall’Invalsi nel 2021 e 2022, la pandemia rischia dunque di lasciare segni profondi anche sulle prospettive di lavoro di questa generazione. L’impatto non è stato significativo solo sui livelli occupazionali (-11% dei diplomati 2019 rispetto a quelli del 2017), ma anche sulla tipologia dei contratti, con una riduzione della loro stabilità (-5% contratti a tempo indeterminato).

Per quanto riguarda la sezione Università, sembra che a livello generale il Covid non abbia mutato i criteri di valutazione delle università italiane e dei loro corsi di laurea. Anzi, il fatto che per molti mesi gli esami siano stati fatti online, sembra avere portato a un maggiore uniformità di valutazione. Anche dopo il Covid, la maggioranza degli studenti dei licei proseguono gli studi all’università. Anche negli istituti tecnici, nonostante il loro prevalente intento professionalizzante, una percentuale considerevole di diplomati (in media almeno 1 su 3) preferisce la prosecuzione degli studi al livello universitario piuttosto che l’ingresso immediato nel mercato del lavoro.

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