La Commissione europea dopo la disputa tra Italia e Francia sul tema immigrazione è corsa ai ripari presentando un nuovo piano d’azione per contrastare l’immigrazione clandestina nel Mediterraneo centrale. Ma è lungo la rotta balcanica, la più attiva in Europa, che si profila una nuova crisi. “Dobbiamo tener presente che una netta maggioranza delle persone che arrivano oggi attraverso la rotta del Mediterraneo centrale non ha bisogno di protezione internazionale”, ha detto la commissaria europea per gli affari interni, Ylva Johansson, aggiungendo che molti di questi migranti provengono principalmente da Egitto, Tunisia e Bangladesh in cerca di un lavoro.
Per anni Bruxelles ha fatto fatica a trovare un accordo sulla redistribuzione dei migranti in arrivo. Durante il Consiglio Straordinario Giustizia e Affari Interni, la Commissione europea ha presentato un Piano d’Azione sul Mediterraneo Centrale, proponendo una serie di misure per affrontare le sfide in corso lungo la rotta. L’obiettivo è frenare l’immigrazione clandestina attraverso il Mar Mediterraneo e rafforzare la solidarietà e la responsabilità degli Stati membri, Intensificando la cooperazione con i Paesi di origine e di transito, scoraggiando l’immigrazione irregolare, stabilendo un approccio più coordinato alle attività di ricerca e soccorso. La Commissione ha annunciato che saranno sviluppati piani d’azione simili per le rotte migratorie attraverso il Mediterraneo orientale e i Balcani occidentali.