Il Parlamento europeo ha approvato una serie di raccomandazioni alla Commissione, ai Paesi Ue e all’Alto rappresentante per la Politica estera Josep Borrell, sulla situazione politica in Libia. Gli eurodeputati hanno chiesto alla Ue di sostenere una riforma costituzionale in Libia affinché il Paese dilaniato dalla guerra possa tenere elezioni libere e trasparenti. Il testo non legislativo è stato adottato con 454 voti a favore 130 contrari e 54 astensioni.
I deputati vogliono che la Ue faciliti una transizione politica stabile per consentire alla Libia di raggiungere la sua unità attraverso una riforma costituzionale, oltre che a favorire i negoziati delle Nazioni Unite su un’adeguata tabella di marcia per lo svolgimento di elezioni eque e credibili. Secondo la proposta, la Ue deve intensificare i propri sforzi diplomatici e nominare un rappresentante speciale Ue-Libia per ripristinare la pace e la sicurezza nel Paese, e i Paesi Ue devono schierarsi in modo più uniforme e coordinato per evitare gli approcci sconnessi del passato.
I deputati hanno inoltre invitato tutti gli attori in Libia ad astenersi dall’utilizzare il petrolio come strumento di confronto politico. La volontà e quella di rafforzare il partenariato energetico con la Libia per diversificare le fonti di approvvigionamento della Ue. Infine, il Parlamento chiede che qualsiasi sostegno dell’UE alle frontiere o all’apparato di sicurezza libico dipenda dal rispetto del diritto internazionale e dell’Unione Europea. “La Libia è stata per molti anni fondamentale nel transito dei migranti, in particolare quelli provenienti dall’Africa subsahariana e destinati ad attraversare il Mediterraneo per raggiungere l’Europa”, spiega la risoluzione.
Il relatore Giuliano Pisapia (S&D) ha affermato durante il dibattito che “la situazione della Libia è sempre più drammatica e il rinvio dell’elezione ha infranto le speranze di pace e democrazia del popolo libico. Dobbiamo aiutare con la forza della ragione, ma non solo, le autorità libiche a porre fine alla violenta repressione dell’organizzazione della società civile. Ben venga l’utilizzo dei fondi Ue per sostenere tra gli altri il rafforzamento dello Stato di diritto, l’uguaglianza di genere, l’inclusione sociale e le comunità locali”.