Con il 9% di prodotti agricoli importati dall’Ucraina, l’Italia è al quarto posto tra i Paesi che più hanno beneficiato del “Black Sea Grain Iniziative”, l’accordo Onu che ha sbloccato i flussi commerciali dai porti ucraini, che sta per essere rinnovato. In particolare, dal 23 luglio scorso a oggi sono arrivate, complessivamente 157 mila tonnellate di grano (5% sul totale partito dai porti ucraini), 624 mila tonnellate di mais (14%) e 46 mila tonnellate di olio di girasole (7%).È quanto afferma il Centro Studi Divulga, che traccia il primo bilancio dei dati delle rotte dei prodotti agricoli partiti dai porti di Chornomorsk (41,4% del totale), Yuzhny (32,8%) e Odessa (25,9%) in questi 120 giorni dell’accordo tra Russia e Ucraina siglato lo scorso 22 luglio. L’Italia come import complessivo dall’Ucraina si posiziona dietro Spagna (19%), Turchia (13%) e Cina (11%), fa sapere Divulga, secondi cui il 41% del grano, in particolare frumento tenero, ha raggiunto l’area asiatica, il 33% l’Europa e il 26% i Paesi africani. Nello specifico, il 25% del grano ucraino ha raggiunto la Spagna, il 18% la Turchia, il 9% il Bangladesh, il 5% ciascuno per Italia, Tunisia, Algeria e Indonesia. I paesi europei sono i principali beneficiari anche dell’esportazioni ucraine di mais: su 4,4 milioni di tonnellate di prodotto all’Ue ne è stato destinato il 60%, mentre il 30% ha raggiunto l’Asia e il 10% l’Africa.