Secondo la stima nazionale effettuata nell’ambito del Progetto Osservatorio per il monitoraggio dei disturbi dello spettro autistico (Autism Spectrum Disorders, ASD), co-coordinato dall’Istituto Superiore di Sanità e dal ministero della Salute, in Italia si stima che 1 bambino su 77 (età 7-9 anni) presenti un disturbo dello spettro autistico con una prevalenza maggiore nei maschi. L’analisi è stata effettuata attraverso un protocollo di screening condiviso con il progetto europeo Autism Spectrum Disorders in the European Union (ASDEU) finanziato dalla DG Santè della Commissione Europea.
L’eterogeneità dei disturbi, la ancora poca conoscenza del fenomeno e la mancanza di un approccio scientifico uniforme, rendono la prevenzione uno strumento fondamentale di reazione a questa problematica. Per questo la Fondazione Mente, voluta da Vanessa Bozzacchi e Manuele D’Oppido, vuole porsi in aiuto sia della ricerca che delle famiglie attraverso un luogo che possa diventare punto di riferimento per gli utenti in cui svolgere terapie, giochi, incontri, a contatto con gli animali e la natura.
“Per l’autismo serve un welfare contro la solitudine. Una famiglia con un bambino o bambina affetti da questi disturbi percepisce dallo Stato un contributo di 516 euro. L’autismo è costoso, i contributi messi a disposizione non sono sufficienti a coprire tutte le spese da sostenere. E la scienza è a un punto di stallo. Lo spettro autistico è un orizzonte molto ampio e diversificato in cui ci sono persone con specifiche sintomatologie e storie, possibilità economiche o meno, e anche soggetti che sono stati abbandonati a loro stessi. La terapia non può essere quindi uniformata; le terapie devono essere considerate nella loro molteplicità per poter dare risposte alla singolarità dei e delle pazienti”, ha affermato il coordinatore della Fondazione Mente Manuele D’Oppido.