BARI (ITALPRESS) – "La mia prima impressione è che Bari sia simile alla città in cui mi sono formato, cioè Catania. Sono entrambe città caratterizzate da una costellazione di organizzazioni di criminalità organizzata, che rivendicano la propria autonomia e sono in conflitto fra loro. Le prime fonti di sostentamento sono il traffico e lo spaccio di sostanze stupefacenti, che assicurano reddito ai promotori delle organizzazioni ma anche consenso nei quartieri che controllano". Lo afferma il nuovo questore di Bari Giovanni Signer, nel giorno del suo insediamento nel capoluogo pugliese. Il questore si concentra poi sugli obiettivi che lo attendono: "Intanto – spiega – bisogna ottimizzare le risorse, utilizzare al meglio le grandi risorse di cui disponiamo e abbiamo necessità. L'obiettivo è quello della percezione della sicurezza: leggiamo statistiche che indicano i reati in diminuzione, ma non sempre questo dato è rispondente alla reale percezione dei cittadini, che dobbiamo aumentare. Bisogna agire su tutti i fronti. La lotta alla criminalità organizzata rimane uno dei nostri obiettivi principali, ma c'è da garantire la sicurezza delle persone che ogni giorno scendono in strada, si vogliono divertire, vogliono evitare che vengano spacciati stupefacenti ai ragazzini. Dobbiamo tutelare le fasce deboli". Signer esprime poi il suo pensiero sul decreto legge sui rave party varato dal governo Meloni: "La norma – dice – è certamente perfettibile. Credo che il dibattito parlamentare e le osservazioni che i giuristi faranno saranno utilissimi. Quello del rave è però un problema molto complesso. Al momento le sanzioni penali che si possono applicare sono molto blande. Il sequestro della strumentazione è affidato a un provvedimento amministrativo del sindaco. Chi organizza un rave non lo fa per assicurare il divertimento ai giovani, ma perché è un'attività economica. È pericoloso per la salute delle persone, vi assicuro che laddove ci siamo trovati ad affrontare situazioni simili abbiamo trovato ragazzi in condizioni pietose. È pericoloso per l'ordine e la sicurezza pubblica. Ricordo che nel 2011 quattro ragazzotti su di giri che si apprestavano a partecipare a un rave uccisero un sottufficiale dei carabinieri a Grosseto. Per contrastare un rave sono essenziali l'attività di prevenzione, e in questo senso l'intercettazione telematica è assolutamente indispensabile; poi il sequestro di tutte le attrezzature e di ciò che è servito a trasportarle". Sulle polemiche scaturite dalla norma, il questore fa notare come a suo avviso sia "applicabile solo ai rave party e a nessun altro tipo di manifestazione". "Noi – prosegue – la applicheremo solo agli intrattenimenti danzanti non autorizzati. E solo nei casi in cui questi ultimi mettano a rischio l'ordine pubblico e la salute. Se in 100 organizzassero una seduta yoga con musiche del Tibet e bevono tisane, non interverremmo. Laddove dovesse essere messa in pericolo la salute di questi ragazzi e delle persone che si trovano a circolare in auto o in bicicletta, per esempio, in quelle zone, inizieremmo a valutare le iniziative. Personalmente trovo già sufficiente lo strumento della confisca".(ITALPRESS). Photo credits: xa2 xa2/trl/red 03-Nov-22 18:05