Analisi della Confartigianato sull’andamento dell’export. L’Italia pur in presenza di un contesto di turbolenze geo politiche, di guerra e di crisi energetica, riesce a convincere… Con uno scenario finanziario di inflazione, restrizioni monetarie, monete in altalena tra apprezzamenti e svalutazioni, l’Italia regge il suo ruolo come Paese in grado di esportare prodotti di qualità, con dati di rilievo.
Hit a Messico e Corea del Sud
“L’analisi degli ultimi dati disponibili”, scrive la Confartigianato, “evidenzia nei primi sette mesi del 2022 un maggiore dinamismo dei volumi esportati in Messico, con un aumento del 26,3% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, seguito da Corea del Sud con +18,0%, India con +8,5%, Turchia con +8,4% e Stati Uniti con +6,3%. Seguono Regno Unito e la Spagna con +3,4%, quest’ultimo il mercato più dinamico dell’Eurozona, Polonia con +2,8% e Austria con +0,1%.
Il crollo di Russia e Cina
La Confartigianato indica dove le performance dell’export hanno segno negativo. C’è la Germania con -0,6%, a seguire la Francia con -2,5%, Giappone e Svizzera con -3,2% e Brasile con -4,2%, mentre si registrano cali più accentuati per Cina (-12,9%) e Russia (-31,6%). “Su questi due mercati”, fa presente la Confederazione, “va ricordato che i lockdown di primavera e le persistenti tensioni sul mercato immobiliare indeboliscono l’attività economica cinese, mentre le conseguenze economiche dell’invasione dell’Ucraina, con le sanzioni imposte dalla comunità internazionale sul commercio con l’estero, sottendono la caduta dell’export verso la Russia”.