domenica, 22 Dicembre, 2024
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Azioni e obbligazioni, il ciclo che cambia

l rendimento dei Btp a 10 anni è arrivato a un massimo annuale del 4,916% il 10 ottobre e il vento potrebbe soffiare verso nuovi rialzi ancora per un po’, con l’aspettativa di ulteriori aumenti dei tassi da parte della Bce. La stretta monetaria, però, non potrà essere infinita e già si parla di quando l’impatto della recessione nell’Eurozona. L’alternanza tra fasi di espansione e fasi di contrazione economica influenza in modo consistente l’andamento dei mercati finanziari.

Anche i titoli di Stato americani,. che risentono della politica restrittiva della Fed e delle conseguenze su un’economia con qualche segno di affaticamento, Il T-note 10 anni è al momento in rialzo al 4,17% di rendimento, il livello più alto dalla metà del 2007, mentre la scadenza a due anni, più sensibile ai rialzi dei tassi, rende il 4,6% come ai primi tempi della Grande Recessione.

Secondo Tiffany Wilding e Andrew Balls di PIMCO, in un articolo scritto e pubblicato su Milano Finanza, a fronte dei rendimenti più alti sulle diverse scadenze,  le argomentazioni a favore degli investimenti in obbligazioni sono oggi più robuste. Secondo gli analisti ci si può aspettare che i mercati obbligazionari di alta qualità offrano rendimenti molto più in linea con le medie di lungo periodo, siamo inoltre dell’avviso che la porzione a breve delle curve dei rendimenti nella maggior parte dei mercati già sconti a sufficienza la stretta monetaria.

Il post politiche espansive delle Banche Centrali

Venerdì seduta brillante per Wall Street: Dow Jones +2,5%, S&P500 +2,4%, Nasdaq +2,3%. A dare un tono positivo è stato un articolo del Wall Street Journal in cui si sostiene che alcuni esponenti della Federal Reserve hanno cominciato a segnalare il loro desiderio sia di rallentare presto il ritmo dei rialzi dei tassi d’interesse sia di smettere di aumentarli all’inizio del prossimo anno per poter verificare come le mosse di quest’anno stiano rallentando l’economia. Insomma, ci sarebbe la volontà di ridurre il rischio di causare un rallentamento inutilmente brusco.

L’alternanza di sedute positive e negative è diventata in questo difficile 2022, la regola. E se è vero, come ha dimostrato un recente studio, che molto spesso le sedute positive sono vicine temporalmente a quelle negative, come fare?

Dopo 10 anni relativamente tranquilli  i mercati azionari sono entrati in una fase nuova di maggior turbolenza destinata, dicono i più, a durare. Ma, secondo le indicazioni di un’analisi di AllianceBernstein, riportata da FinanciaLounge.com, se è vero che la relativa tranquillità dei mercati azionari nell’ultimo decennio è ormai un lontano ricordo, la paura della volatilità non dovrebbe indurre gli investitori ad abbandonare il mercato azionario. Secondo l’analisi si può investire in modo strategico per mitigare il rischio di ribasso in titoli di alta qualità, con un andamento stabile e prezzi interessanti, che possono aiutare a cogliere il potenziale delle azioni e affrontare con successo condizioni di mercato più turbolente

Azionario: l’entrata frazionata per prendere sotto braccio la volatilità

Come più volte sottolineato in questa sede, la diversificazione, quando si tratta di investimenti, è le regola aurea. Che non vuol dire di tutto un po’, ma scegliere tra più strumenti finanziari in base al proprio profilo di rischio (che comprende i molteplici aspetti della nostra situazione patrimoniale, sociale, anagrafica; gli aspetti di conoscenza ed esperienza, etc. etc.) costruendo un portafoglio con pesi diversi tra azioni, obbligazioni, titoli di Stato, valute, materie prime, settori geografici e temi. Accanto ed insieme alla diversificazione, c’è l’orizzonte temporale, che cambia di molto le carte in tavola quando si valutano i propri investimenti. E questi sono tutti aspetti controllabili ed ineludibili per costruire un buon portafoglio.

Quello che non si può prevedere ruota intorno alla fatidica frase: “sarà il momento giusto?” E nessuno,  sia  in fase complicate e di alta volatilità come quella che stiamo vivendo, sia in quelle di rally, sa davvero quale sia il momento giusto. Per ridurre il rischio temporale esiste lo strumento del Pac, acronimo di Piano di accumulo del capitale. Come ampiamente trattato in questa sede, si tratta di un investimento basato sull’acquisto di quote di fondi comuni di investimento o di Etf – fondi che replicano un indice dei mercati – effettuata mediante versamenti periodici. Verrebbe da dire, quale miglior momento per dilazionare e approfittare dei ribassi? Come sempre, prima di prendere qualunque decisione, è necessario delineare e rispettare il proprio profilo di rischio rendimento.

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