lunedì, 16 Dicembre, 2024
Regioni

Dossier “Mafie nel Lazio”, a Roma oltre 100 piazze di spaccio

ROMA (ITALPRESS) – La delocalizzazione delle attività criminali nel Lazio da parte delle mafie tradizionali e il salto di qualità delle organizzazioni autoctone nella gestione delle oltre 100 piazze di spaccio della Capitale, che si caratterizza come un "laboratorio" dove osservare le trasformazioni in corso nelle mafie storiche e il loro radicamento in aree esterne a quelle di origine: sono le evidenze che emergono dal VI e VII rapporto "Mafie nel Lazio", curato dall'Osservatorio tecnico-scientifico per la Sicurezza e la Legalità e presentato oggi a Roma dal presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti. Nelle indagini prese in esame in queste due edizioni del Rapporto emergono con maggiore chiarezza alcune caratteristiche sulla dinamicità delle famiglie mafiose: un'evoluzione storica del modello, un salto di qualità nell'agire delle mafie tradizionali nel Lazio e l'interazione, sullo stesso territorio, di diverse organizzazioni criminali. "Il sesto e settimo rapporto confermano che siamo in presenza di un cambio di fase: le organizzazioni delle mafie tradizionali (in particolare Cosa Nostra e 'ndrangheta) hanno trasferito la propria struttura criminale a Roma, in un processo di vera e propria 'delocalizzazione' delle attività criminali", ha aggiunto Gianpiero Cioffredi, presidente dell'Osservatorio per la legalità e la sicurezza della Regione Lazio. "Il dato più inquietante che emerge dal rapporto è il salto di qualità della criminalità organizzata romana, il 'contagio' e la diffusione del metodo mafioso, soprattutto nella gestione delle oltre 100 piazze di spaccio, lavorando anche sul consenso sociale, sul 'welfare' dell'organizzazione: un passaggio tipico di Cosa Nostra", ha sottolineato. "Nel Lazio ci sono intere zone in un cono d'ombra, soprattutto nel sud Pontino: occorre un salto di qualità, anche nella mobilitazione civile". "Istituzioni e cittadini possono operare insieme per contrastare le mafie", ha spiegato Ilaria Calò, Procuratrice Aggiunta della Direzione Distrettuale Antimafia-Roma. "Nel Lazio coesistono organizzazioni criminali di tipo diverso" e "c'è una convergenza di interessi della criminalità sul territorio della Capitale". "A Roma, nel settore degli stupefacenti – spiega ancora – esiste un sistema multilivello: siamo in grado di 'coprire' tutte le fasi della distribuzione, dal trasporto ai 'broker' che agiscono sul territorio". Con 3.471 operazioni eseguite nel 2021, il Lazio si colloca al secondo posto dopo la Lombardia per le operazioni antidroga svolte in tutta Italia, di cui 3.046 a Roma (il 14,29% rispetto al dato complessivo nazionale). Nel 2021 sono stati eseguiti 3.579 arresti, con 4.614 persone denunciate e oltre 7 tonnellate di sostanze sequestrate. Il traffico di sostanze stupefacenti spinge "le organizzazioni mafiose a riciclare i cospicui proventi illeciti": in questo si inserisce "l'azione di contrasto ai patrimoni illeciti da parte della Guardia di Finanza, ha sottolineato il Colonnello Roberto Prosperi, Comandante del Gruppo Analisi e Relazioni Operative del Servizio Centrale Investigazione Criminalità Organizzata della Guardia di Finanza. "L'attacco ai patrimoni illeciti non può essere demandato solo alla Guardia di Finanza, ci vuole un allargamento degli attori che possono incidere su questo ambito", ha sottolineato poi il Prefetto Francesco Messina, Direttore Centrale Anticrimine della Polizia di Stato. Nel corso del tempo, aggiunge Prosperi, "c'è stata un'evoluzione delle organizzazioni criminali, che sono sempre violente, ma nel tempo si sono infiltrate nell'economia legale" e hanno "bisogno dell'opera di professionisti e imprenditori collusi". Il loro obiettivo – spiega poi il Colonnello Gianluca Valerio, Vice Comandante del ROS – "è inserirsi negli apparati dello Stato e dell'economia con l'unico fine della convenienza parassitaria". Nel rapporto, anche un'appendice sui numeri delle operazioni finanziarie sospette registrate da Uif Bankitalia, che sono passate da 14.329 del 2020 a 17.236 del 2021: numeri che configurano Roma come capitale del riciclaggio. "Le organizz azioni criminali strutturate hanno come obiettivo il profitto, ma soprattutto il conseguimento del potere. In trent'anni siamo riusciti a conseguire dei risultati straordinari, ma bisogna fare un salto di qualità nell'azione di contrasto nei confronti delle 'imprese mafiose'. Cosa possiamo fare? Intanto formare il personale, poi andare ad attivare le misure di prevenzione patrimoniali, per aggredire i patrimoni illeciti con tutti gli strumenti possibili", conclude Messina. (ITALPRESS). Photo credits: www.agenziafotogramma.it xi2/trl/red 21-Ott-22 13:24

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