Il deficit pubblico in Italia è migliore delle attese (3,5% nel 2023), nonostante l’aumento della spesa per interessi dovuto al rialzo dei tassi e pur incorporando gli effetti sui conti delle ingenti misure adottate dal Governo per sostenere famiglie e imprese contro il caro-energia: 54,4 miliardi nel 2022, che hanno senz’altro attutito l’impatto dello shock energetico sull’economia. Un elemento particolarmente positivo dei conti pubblici, emerso quest’anno, è il forte aumento delle entrate fiscali, sulla scia della risalita dell’economia, ma anche della maggiore inflazione: queste risorse hanno consentito di finanziare gli interventi senza generare più deficit di bilancio.
È quanto emerge dal Rapporto del Centro Studi Confindustria.
Il gettito fiscale nel 2022 potrebbe essere superiore rispetto a quanto programmato dal Governo nel Def di aprile di ulteriori 10 miliardi (0,5 punti di Pil), ma il deterioramento dello scenario economico potrebbe ridurre tali entrate. Il debito pubblico è stimato al 145,5% del Pil nel 2022, in riduzione di oltre 4,7 punti, ma – osserva il Csc – nel 2023 è previsto calare di neanche 0,7 punti (al 144,9%), a causa del minor contributo della crescita reale alla sua discesa. (ITALPRESS).