sabato, 23 Novembre, 2024
Giovani

E se i giovani iniziassero a leggere i giornali?

L’avvio dell’anno scolastico 2022/2023 segna il 21° anniversario dell’indagine “I giovani e i quotidiani”, realizzata dall’Osservatorio Permanente Giovani-Editori in collaborazione con GfK Eurisko. Docenti e studenti possono prenotare la partecipazione agli incontri formativi del ciclo “Inspire a Generation” che si svolgeranno: il 6 ottobre a Milano, il 7 a Verona, il 13 a Spezia, il 18 a Palermo e il 20 ottobre 2022 a Roma. L’iniziativa punta a sostenere i docenti nel compito di avvicinare noi giovani all’informazione di qualità e fare dei giovani di oggi, i lettori di domani, capaci di esercitare uno spirito critico-costruttivo e quel senso civico che ci farà diventare cittadini attivi.

Diminuiscono i giovani lettori della carta stampata

Cresce il numero dei giovani che si dichiarano incuriositi dai giornali quotidiani e dagli altri mezzi di informazione “tradizionali”, tuttavia, la stragrande maggioranza predilige l’utilizzo di internet e soprattutto del telefonino cellulare che è diventato il principale strumento di lettura delle news online. Il calo più forte riguarda il numero dei giovani lettori di giornali su carta stampata. 

Secondo i dati ISTAT, nel 2001 gli studenti di età compresa tra 15 e 17 anni che leggevano un giornale, almeno una volta alla settimana, erano il 49%, mentre, nel 2018 sono stati appena il 18%, quelli tra i 18 e 19 anni sono diminuiti dal 58% al 23%, infine, i lettori della carta stampata di età compresa tra i 20 e 24 anni si sono ridotti dal 66.1% al 28.1%

Se i mezzi di informazione tradizionali attirano curiosità ma non lettori

Ricapitolando, pur crescendo il senso di curiosità dei giovani verso i giornali e gli altri mezzi di informazione “tradizionali”, diminuiscono i lettori di giornali su carta, e i giovani che ascoltano il giornale radio e i tg, mentre, invece aumentano quelli che attingono l’informazione da internet e dai canali social. 

Secondo AGCOM, questo allontanamento dei giovani dai mezzi di informazione “tradizionali” è causato anche dall’assenza di un’offerta capace di soddisfare le esigenze delle nuove generazioni.

Il gap generazionale 

Il rapporto “L’informazione alla prova dei giovani” pubblicato da AGCOM nel 2020 dimostra che in Italia lo stile comunicativo e gli argomenti trattati dai mezzi informativi tradizionali non sempre soddisfano le esigenze dei più giovani. Ne consegue il dirottamento dell’attenzione dei ragazzi verso stili alternativi e innovativi di narrazione della realtà.

Blogger e influencer sono diventati i nuovi punti di riferimento dei loro coetanei lettori e misurano il loro successo in virtù delle “visualizzazioni”. Di contro, l’età media dei giornalisti si è alzata: 50 anni per quelli della TV e 44 di chi scrive in testate online. Una distanza che si riflette anche sui contenuti dei prodotti informativi tradizionali che finiscono per essere meno attraenti e difficilmente comprensibili per le giovani generazioni.

 * Liceale e Speaker radiofonica

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Paolo Fruncillo

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