mercoledì, 2 Aprile, 2025
Economia

Urgente il taglio del cuneo fiscale alle imprese

Unimpresa chiede al nuovo Governo una riduzione del cuneo a carico delle imprese fiscale permetterebbe di fronteggiare almeno parzialmente l’incremento di costo per i recenti rincari su prezzi ed energia, partendo dalla decontribuzione del 30% a chi investe e crede nel Mezzogiorno. La quota dei costi non salariali sul costo totale del lavoro per l’intera economia nel 2021 era del 24,6% nella Ue, le quote più alte sono in Svezia (32,0%), in Francia (31,9%) e proprio in Italia (28,3%).

È quanto chiede Unimpresa in vista della formazione del nuovo governo. “Si trovi il prima possibile la quadra sulla composizione della nuova squadra di Governo, la situazione economica per le imprese è complicata ed il tempo della campagna elettorale è finito e deve messo alle spalle. Le imprese sono in affanno e quelle energivore lo sono ancor di più, chiediamo uno stop ai continui interventi a pioggia che spesso hanno caratterizzato gli ultimi governi con l’unico risultato di sperperare risorse pubbliche senza mai essere davvero risolutive”, osserva il consigliere nazionale di Unimpresa Giovanni Assi. “Servirebbe una vera riforma fiscale che incida sostanzialmente sulle buste paga dei lavoratori dipendenti alleviando l’effetto negativo delle bollette, considerato altresì che il nostro è l’unico Paese dell’Ue dove tra il 2020 e il 2021 il costo orario dei salari si è ridotto (-1,3%) passando da 21,3 a 21 euro”, ha aggiunto.

Secondo Assi “gli interventi fin qui fatti sono troppo spesso risultati impercettibili dai lavoratori così come gli interventi spot, come l’ultimo previsto per novembre dei 150 euro e che sta generando grande caos per le modalità fin qui diramate oltre a prevedere una platea estremamente ridotta di lavoratori passando da un reddito di 2.692 del precedente bonus 200 euro di luglio ai 1.538 euro richiesti per novembre, non sono certamente la giusta via”.

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