Nel corso di una riunione del Consiglio di Sicurezza i funzionari delle Nazioni Unite ad Haiti hanno descritto la catastrofe umanitaria in atto nel Paese, dove la disperazione ha raggiunto il culmine a seguito di due settimane caratterizzate da violenze e saccheggi.
“Crisi economica, crisi delle gang e crisi politica si sono unite creando una catastrofe umanitaria”, ha spiegato l’inviata Onu ad Haiti Helen La Lime. “Prima dello scoppio di questi ultimi disordini civili, circa 4,9 milioni di haitiani avevano bisogno di assistenza umanitaria. Nelle ultime due settimane, gli attacchi al Pam hanno causato la perdita di 2.000 tonnellate di aiuti alimentari per un valore di 5 milioni di dollari, destinati ai 200.000 più vulnerabili nel prossimo mese”, ha sottolineato.
“Inoltre, il terminal petrolifero di Varreux, il più grande del Paese, è assediato da più di una settimana dalle bande, e la carenza di carburante ha un impatto sull’intero funzionamento di Haiti, inclusa la chiusura degli ospedali. Invece dei progressi sperati e sognati, oggi la situazione ha raggiunto un nuovo livello di disperazione”, ha aggiunto Valerie Guarnieri, vicedirettrice esecutiva del Programma Alimentare Mondiale, osservando che il prezzo medio del paniere alimentare è salito del 52% in un anno.
“Ci aspettiamo che la sicurezza alimentare si deteriori ulteriormente quest’anno, superando il record di 4,5 milioni di persone in crisi, di cui 1,3 milioni in stato di emergenza”, ha continuato. Il ministro degli Esteri haitiano Jean Victor Geneus, presente all’incontro, ha assicurato che per quanto riguarda la violenza, “salvo casi isolati, la situazione è generalmente sotto controllo ed è tornata la calma in diverse parti del Paese”