lunedì, 16 Dicembre, 2024
Politica

Lega: MEF e MES. L’opinione di Claudio Borghi

Onorevole Borghi, Il MEF raggruppa oggi le competenze che una volta erano divise tra Ministero del Tesoro, Ministero delle Finanze, Ministero del Bilancio e Ministero della programmazione economica. Tale scelta politica avviata nel corso degli anni 80 e 90 e conclusasi con l’accorpamento dei ministeri del Tesoro e quello delle Finanze con il Governo Berlusconi del 2001, è risultata indubbiamente vincente sotto il profilo organizzativo, sotto quello della revisione e razionalizzazione della spesa, sotto l’aspetto di creare un coordinamento delle politiche economiche e fiscali, soprattutto è risultata utile per rimanere al passo con i tempi e le strategie dell’Unione Europea.

Tale concentrazione di poteri ha però creato una sorta di maxiministero con a capo un superministro che si presenta come una entità in grado di condizionare la volontà politica della maggioranza di governo e spesso ha rischiato e rischia di entrare in conflitto con le componenti politiche della maggioranza di Governo e a volte anche con la persona del Premier, ovvero di condizionarla pesantemente.

Appare difficile immaginare che l’adesione alle modifiche del MES senza porre la riserva parlamentare del giugno scorso sia avvenuta senza una assistenza del Ministro dell’Economia e Finanze e del suo staff, come avviene in tutte le fasi delle trattative in ambito europeo ed in special modo in quelle che hanno effetti di natura economica, come pure appare difficile immaginare che il ministro dell’economia e finanze ed il suo staff di tecnici altamente preparati non abbia suggerito al premier la necessità di porre una riserva parlamentare così come hanno fatto altri paesi dell’UE.

Claudio Borghi

Tanto premesso, Lei cosa crede che abbia contribuito a far assumere al Premier Conte la pesante responsabilità di scavalcare il Parlamento anche in presenza di una inequivocabile risoluzione presa al riguardo? Cosa o chi può aver determinato in questo senso la volontà del  Presidente del Consiglio? Può essere stato sufficiente al riguardo il parere del Ministro dell’economia e finanze? Ritiene che sia il caso per il futuro di mantenere una concentrazione di poteri come quella che oggi ha il Ministro dell’economia e finanze?
“Indubbiamente la posizione tenuta dal Governo e per esso dal Presidente Conte in occasione delle modifiche al MES risulta così evidente da non far credere ad una mera leggerezza nei rapporti tenuti in questi mesi con i partner dell’UE. Lo stato della trattativa, pure in mancanza di una definitiva e formale sottoscrizione, è stata definita dal ministro Gualtieri, nella sua audizione in Senato,come ormai non modificabile. Personalmente sono convinto che l’Italia debba adoperarsi per far apportare le modifiche necessarie e scongiurare in tal modo l’approvazione di un testo che risulterebbe penalizzante per l’Italia a tutto vantaggio di altri Stati membri”.
“Indubbiamente il Presidente Conte è stato affiancato dagli esperti del MEF e da quelli del MAE e di Palazzo Chigi in tutte le fasi della trattativa. Non dimentichiamo però che la responsabilità politica è e rimane del Presidente del Consiglio. Ogni condizionamento o erroneo suggerimento non può essere sufficiente a rimuoverla. Ciò non di meno  riconosco che la concentrazione di potere in capo ad un unico ministro ha raggiunto livelli troppo elevati e tali da portare ad uno squilibrio nell’ambito della compagine governativa che condiziona oggi non solo la gestione  delle attività di governo, ma rende anche più complessa la formazione dello stesso Governo: trovare un accordo tra le forze di maggioranza sconta spesso il prezzo della assegnazione del dicastero di maggior potere e della individuazione del c.d. Superministro. Penso sia più giusto ricreare i due ministeri antecedenti l’accorpamento, nell’anno 2001, delle deleghe nel solo MEF e ristabilire il principio della suddivisione delle competenze tra incassi e spese. Pertanto mi auguro che per il futuro l’organizzazione del Governo possa essere definita su basi di maggiore equilibrio”.

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