Questa poesia sul conflitto in atto in Ucraina è stata scritta da Serhij Žadan (48 anni), uno scrittore ucraino di fama internazionale, vincitore di 22 premi letterari nazionali e internazionali. Nel marzo scorso è stato candidato al premio Nobel per la letteratura 2022. Le sue opere, tra romanzi e raccolte poetiche, sono state tradotte in oltre 20 lingue. In Italia sono stati pubblicati tre dei suoi romanzi: “Depeche Mode” (Депеш Мод), il suo romanzo di esordio del 2004 (Castelvecchi, 2008); “La strada del Donbas” (Ворошиловград) del 2010 (Voland, 2016) e “Il convitto” (Інтернат) del 2017 (Voland, 2020). Inoltre, due raccolte poetiche: “Etiopia” (Ефіопія) del 2009 (Elliot, 2019) e “Mesopotamia” (Месопотамія) del 2014 (Voland, 2018). La poesia che segue, originalmente senza titolo come molte altre creazioni poetiche di Serhij Zhadan, specialmente quelle dedicate alla guerra in Ucraina, si riconosce dalla prima strofa, successivamente diventata un titolo. La traduzione è della professoressa Olena Ponomareva:
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