L’ora per un nuovo “whatever it takes” è scoccata e non riguarda la Banca centrale Europea ma le istituzioni politiche dell’Unione. A qualunque costo. Servono fondi europei straordinari come è stato con il Next Generation Eu. Italia, Francia, Germania e Spagna prendano l’iniziativa per attivare un nuovo debito comune per l’emergenza dei prossimi mesi. L’Europa deve resistere al ricatto di Putin, accelerare l’indipendenza energetica dalla Russia, proteggere i suoi cittadini spendendo tutto il necessario per frenare il costo delle bollette, salvare le aziende ed evitare la recessione. E’ una strada difficile, richiede una politica comune come è stato fatto contro la pandemia. L’alternativa sarebbe darla vinta allo zar. Impensabile.
Putin ha portato la guerra nel cuore del Vecchio Continente, ha aggredito un Paese sovrano e pretenderebbe che l’Europa gli facesse fare il comodo suo. Non è stato e non sarà così. Un cedimento sarebbe la fine della nostra credibilità e delle nostre libertà. Ma bisogna agire con intelligenza e con tempestività.
Decisioni in ritardo
E’ stato un errore non imporre il tetto al prezzo del gas russo a Febbraio: Putin sarebbe stato privato di ingenti risorse con cui ha finanziato la guerra e attenuato per ora l’impatto devastante delle sanzioni. Ma adesso non c’è altro tempo da perdere. Bisogna superare piccoli egoismi nazionali, come quello olandese, riscrivere le regole sul prezzo dell’energia e mostrare a Putin un muro invalicabile di fronte al quale deve essere lui ad arrendersi.
La tecnologia arma vincente
Se Putin -come minaccia- non darà più gas e petrolio all’Europa, le imprese europee e americane che curano la manutenzione di oleodotti e gasdotti devono smettere di fornire i loro servizi. Senza la tecnologia occidentale la filiera del petrolio e del gas russo non può funzionare. Né Putin potrà rivolgersi altrove per avere assistenza tecnica. paralizzare estrazione e distribuzione delle fonti energetiche russe è il colpo di grazia per l’economia russa di Mosca
Respingere le ingerenze
Putin sta provando a inquinare la nostra vita democratica, spera di scatenare il malcontento dei cittadini contro i governi che hanno votato le sanzioni. Finora gli p andata male sia in Germania, sia in Francia sia in Gran Bretagna. Gli andrà male anche in Italia, perché il fronte contro di lui è ampio e trasversale a destra e sinistra. Salvini è in declino ed è sempre più isolato. ma ora bisogna aiutare cittadini e imprese. E servono fondi europei straordinari come è stato con il Next Generation Eu. Italia, Francia, Germania e Spagna prendano l’iniziativa per attivare un nuovo debito comune per l’emergenza dei prossimi mesi. A qualunque costo.