lunedì, 16 Dicembre, 2024
Società

Editoria: cresce l’informazione tramite social network

La decrescita della stampa tradizionale, l’aumento degli accessi all’informazione tramite What’s app e le buone performances delle televisioni e dei podcast d’attualità.

Questi alcuni degli argomenti trattati nel corso di un workshop organizzato dalla Fieg e Google nell’ambito delle iniziative previste dall’accordo di collaborazione siglato nel 2016. “Sul percorso del digitale abbiamo tentato di intervenire avendo risultati soddisfacenti, ma c’è ancora bisogno di migliorare”, ha osservato Fabrizio Carotti, direttore generale della Fieg, introducendo la relazione di Nic Newman, fra gli autori del Reuters Institute Digital News Report 2019 e senior research fellow presso il Reuters Institute.

Newman ha fatto il punto sul mercato dell’informazione digitale italiana, presentando i risultati del report. Solo il 9% degli italiani è disposto a pagare per le news online e tendenzialmente lo fa per un solo abbonamento. Rispetto al 2013, diminuisce la quantita’ di italiani che settimanalmente si informano on line, passando dall’80% al 76%.

Crescono del 4% le prestazioni delle tv, dal 74% al 78%, registrando un dato in controtendenza rispetto alla maggior parte degli altri paesi. Crolla, invece, al 25% la percentuale di persone che, su base settimanale, afferma di informarsi tramite la lettura di un quotidiano on line. Cinque anni fa era il 59%. Cresce di 20 punti, sempre su un arco di tempo quinquennale, la percentuale di italiani che si informano tramite i social network (dal 27% al 47%).

Migliora soprattutto il trend di coloro che usano what’s app per ricevere notizie (27%). Al primo posto dei social, rimane saldo Facebook (54%) isolato rispetto a Twitter, al sesto posto con il solo 8% del mercato. Il 30% degli intervistati afferma di aver ascoltato almeno un podcast negli ultimi 30 giorni, mentre la fiducia nel giornalismo italiano e’ solamente del 40%. Il device più utilizzato, nel corso di una settimana, è lo smartphone (58%), seguito dal computer (46%) e dal tablet (18%).

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