Dall’analisi di Coldiretti emerge che l’Italia ha dovuto affrontare circa 5 grandi incendi ogni giorno dall’inizio dell’estate, con boschi e campi in fumo da Nord a Sud, che hanno danneggiato l’ambiente e il turismo.
Da giugno gli incendi sono più che triplicati colpendo dalla Maremma toscana al Carso friulano, dal Lazio alla Puglia, dalla Basilicata alla Sicilia fino all’Emilia Romagna, favoriti dalle azioni dolose e dalle alte temperature oltre i 40 gradi, oltre che dalla siccità. “Ci vorranno almeno 15 anni” – spiega la Coldiretti – “per ripristinare completamente le zone verdi distrutte dalle fiamme con danni oltre diecimila euro all’ettaro fra spese immediate per lo spegnimento e la bonifica e quelle a lungo termine sulla ricostituzione dei sistemi ambientali ed economici delle aree devastate”.
Il divampare delle fiamme è “favorito dal clima anomalo con il 2022 che si classifica fino ad ora in Italia come l’anno più caldo di sempre”. “A preoccupare però – sottolinea la Coldiretti – è anche la disattenzione e l’azione dei piromani con il 60% degli incendi che si stima sia causato dalla mano dell’uomo”. “Le alte temperature e l’assenza di precipitazioni hanno inaridito i terreni – evidenzia ancora Coldiretti – favorendo l’innesco delle fiamme nelle campagne e nei boschi spesso abbandonati a causa della chiusura delle aziende agricole che non possano più svolgere una funzione di controllo e monitoraggio per intervenire tempestivamente”.