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GIORGIA MELONI FRATELLI D'ITALIA SULLO SFONDO MARIO DRAGHI

Effetto Draghi. Meloni: non sfasciamo i conti dello Stato

Nel confronto tra i partiti stenta ad affermarsi la concretezza e l'equilibrio che la crisi impone
venerdì, 26 Agosto 2022
1 minuto di lettura

L’intervento di Draghi al Meeting di Rimini è, probabilmente, il più nobile discorso tenuto da un Presidente del Consiglio dimissionario e rivolto a chi gli succederà per volontà popolare. Toni sereni ma fermi, argomenti precisi e distacco dall’agone elettorale hanno dimostrato ancora una volta la grande statura istituzionale di Draghi. Il messaggio è stato molto chiaro e vale per tutti: serve grande senso di equilibrio e di responsabilità, non si devono fare strappi con le nostre radici europee e atlantiche, nessun avventurismo: solo a queste condizioni l’Italia potrà uscire indenne dalla bufera dei prossimi mesi.
Il primo leader politico che ha colto questo segnale è la candidata premier del centrodestra, Giorgia Meloni.

In realtà, fin dalle prima battute della campagna elettorale Meloni aveva invitato i suoi alleati a non fare promesse mirabolanti. Ora lo dice con più chiarezza: i conti dello Stato non devono saltare e non si deve stravolgere il nostro rapporto con l’Europa. A quanto risulta, la leader del centrodestra ascolta i consigli di personalità di grande esperienza, da Draghi in giù, perché è consapevole che, in caso di vittoria, dovrà scrivere una complicata legge di bilancio, affrontare la fortissima emergenza energetica, tenere a bada l’inflazione, evitare che chiudano imprese e mantenere la barra dritta del timine durante una guerra nel cruore dell’Europa. Roba da far accapponare la pelle anche a chi ha grande esperienza di Governo.

Il problema per Meloni è che sia Salvini sia Berlusconi continuano a promettere la luna con misure che davvero farebbero saltare i conti dello Stato. Non è un caso che soprattutto dalla Lega, si continuino a invocare sforamenti di bilancio che non sono possibili se non in accordo con la Commissione europea.

Le parole di Draghi sono state accolte con l’ovvia soddisfazione dai partiti che lo hanno sostenuto con maggior convinzione. Ma l’appello alla moderazione e alla responsabilità vale anche per loro. Perché questa campagna elettorale aiuti i cittadini a riconquistare fiducia nella politica, serve una sorta di moderazione generale nei toni e nei contenuti e un’attenzione maggiore alle cose concrete che si possono fare. Prendere in giro gli elettori promettendo o sconquassi o paradisi terrestri serve solo ad alimentare l’antipolitica. Che a sua volta arreca danni funesti alla democrazia.

Giuseppe Mazzei

Filosofo, Ph.D. giornalista, lobbista, docente a contratto e saggista. Dal 1979 al 2004 alla Rai, vicedirettore Tg1 e Tg2, quirinalista e responsabile dei rapporti con le Authority. Per 9 anni Direttore dei Rapporti istituzionali di Allianz. Fondatore e Presidente onorario delle associazioni "Il Chiostro - trasparenza e professionalità delle lobby" e "Public Affairs Community of Europe" (PACE). Ha insegnato alla Sapienza, Tor Vergata, Iulm e Luiss di cui ha diretto la Scuola di giornalismo. Scrivi all'autore

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