Quando l’Italia soffrì per prima l’impatto della pandemia che si scatenò in occidente non ci fu una risposta univoca e omogenea dell’Europa e questa mancanza mise in grossa difficoltà il nostro Paese.
“L’Europa non ha risposto prontamente quando l’Italia era in emergenza Covid. Credo che sui vaccini, invece, la situazione si sia completamente ribaltata, perché lì si prese la decisione di mettere insieme uno steering board che comprendeva tutti gli Stati membri e che insieme decideva sul tipo di vaccini da acquisire, sulla quantità e sulla modalità di distribuzione, sulla base della popolazione dei singoli Stati membri, quindi nessuno Stato sarebbe stato penalizzato”. Lo ha detto Giovanni Rezza, direttore generale della Prevenzione del Ministero della Salute, al Meeting di Rimini.
In quel caso, “la risposta a livello europeo è stata buona” e “questo ha favorito l’arrivo dei vaccini in quantità copiose. Qualcuno ci ha detto che ne avevamo comprati troppi”, ma “in termini di preparazione pandemica è sempre meglio eccedere, piuttosto che trovarsi scoperti”.