Per compensare il sottodimensionamento di personale sanitario, circa cinquecento medici cubani faranno parte del sistema sanitario della Calabria. Nel Paese mancano sempre più medici e i problemi nei pronti soccorsi e nella medicina di famiglia iniziano a sentirsi.
Per evitare ulteriori disagi, il presidente della Regione Calabria, Roberto Occhiuto ha firmato l’Accordo che prevede l’inserimento di 497 medici, per un salario di circa 53.000 euro annui per 40 ore alla settimana, con un budget di circa 5000 euro netti per ogni medico, oltre alle spese di viaggio e alloggio.
L’elemento positivo è dato dal fatto che finalmente si accende un faro sul problema della carenza strutturale del personale medico, proponendo una soluzione ragionevole, quella di impiegare medici stranieri. Tuttavia, l’elemento di maggiore criticità è che l’accordo stesso viene stretto con un’organizzazione direttamente dipendente da un regime antidemocratico e dittatoriale oltre che a non incentivare il ritorno dei medici italiani nella Regione.
Il rischio che vive l’Italia è che i medici, pur essendo volenterosi e magari eccezionali professionisti, possano essere utilizzati dal governo cubano come vettori di informazioni, esattamente come accaduto con i medici russi inviati durante l’emergenza Covid-19.