Era settembre del duemila diciannove quando approda al Festival di Venezia un film che resta nella mente di tutti, vincendo grandi premi in tutto il mondo. La pellicola in questione è “Martin Eden”, un titolo già cult del grande regista Pietro Marcello. Tra i protagonisti, accanto all’eccezionale Luca Marinelli, risalta la giovane attrice Denise Sardisco grazie al suo talento e ad un volto che buca lo schermo. Dopo quell’esperienza è cominciato un viaggio per Denise, quello all’interno del cinema, che l’ha portata nel cast de “Il primo natale” di Ficarra e Picone e nell’ultimo cortometraggio di William Lombardo, “La particella fantasma”.
La rivedremo nel cast della serie televisiva “Viola come il mare” che approderà su canale cinque fine settembre. Sarà lei a dare onore in veste di Madrina all’inaugurazione della Mostra fotografica “Pierluigi Patrurlon: Divi, moda e Dolce Vita”. Una vetrina del cinema con foto di set dei film di Fellini (“La dolce vita”, “La città delle donne”, “Prova d’orchestra”, “E la nave va”); di Vittorio De Sica (“La ciociara”, “I sequestrati di Altona”); di Ettore Scola (“C’eravamo tanto amati”); di Terence Young (“Sole rosso”, con Alain Delon, Charles Bronson e Ursula Andress, “007. Thunderball”) e foto di tante altre pellicole.
Quanto è importante per lei la partecipazione in veste di Madrina a questo evento?
Riecheggiare immagini di una cultura cinematografica che ha segnato la mia esistenza e condizionato le mie scelte professionali in positivo mi onora. Sono nipote di fotografo e mio nonno mi ha ereditato questa passione. La fotografia oggi più che mai mi emoziona per ovvi motivi e foto di un certo calibro cinematografico mi divorano di piacere. Dunque essere la madrina di tutto ciò in una circostanza del tutto o quasi Siciliana mi inorgoglisce anche.
Che intende per “condizionato le mie scelte professionali”?
Ho sempre saputo di amare il cinema e la fotografia, l’eleganza e la sua espressione d’arte. Ciò ha condizionato i miei gusti e mi ha resa più determinata nelle scelte lavorative. Amo il vintage e sento di non appartenere del tutto a un Era moderna. Apprezzo e mi adatto alle innovazioni ma comunque il mio animo rimane retrò, sarà perché sono legata tanto ai miei nonni e sono stata divorata dalle immagini che mi raccontavano e che il nostro cinema meraviglioso è imparagonabile ha dato voce a grandi artisti.
Con trepidazione attendo di vedere dal vivo queste immagini!