Secondo l’analisi della Coldiretti dei dati Istat sul commercio estero, quest’anno l’export agroalimentare italiano nel mondo supererà i 60 miliardi di euro, segnando un vero e proprio record storico anche se a preoccupare sono gli effetti del conflitto in Ucraina, con i rincari energetici che stanno colpendo i consumi a livello globale. L’analisi evidenzia un balzo del +20,6% nonostante la guerra scatenata dai russi e le tensioni internazionali sugli scambi mondiali di beni e servizi.
La Germania resta il principale mercato di sbocco in aumento a gennaio-giugno del 14,8%, davanti agli Stati Uniti, in salita del 21,2% mentre – sottolinea la Coldiretti – la Francia si piazza al terzo posto, ma mette a segno un tasso di crescita del 20,6%. Risultati positivi anche nel Regno Unito, con un +22,6%, che evidenzia come l’export tricolore si sia rivelato più forte della Brexit, dopo le difficoltà iniziali legate all’uscita dalla Ue.
Balzo a doppia cifra anche nella Turchia di Erdogan (+29,3%) mentre è dato negativo in Cina con un calo del 26,9% e in Russia con un – 17% fra sanzioni e guerra. A trainare il Made in Italy nel mondo – sostiene la Coldiretti – ci sono prodotti base come il vino che guida la classifica dei prodotti Made in Italy più esportati seguito dall’ortofrutta fresca.
“Per sostenere il trend di crescita dell’enogastronomia nazionale, serve ora agire sui ritardi strutturali dell’Italia e sbloccare tutte le infrastrutture che migliorerebbero i collegamenti tra Sud e Nord del Paese, ma anche con il resto del mondo per via marittima e ferroviaria in alta velocità, con una rete di snodi composta da aeroporti, treni e cargo”, sottolinea il presidente della Coldiretti Ettore Prandini. “Ma è importante lavorare anche sull’internazionalizzazione per sostenere le imprese che vogliono conquistare nuovi mercati e rafforzare quelli consolidati valorizzando il ruolo strategico dell’Ice con il sostegno delle ambasciate”, aggiunge.
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