Nell’importante documento viene evidenziato, tra l’altro, che gli investimenti nei settori dell’assistenza e della cura (per esempio, nella sanità e nell’istruzione) possono beneficiare i giovani sotto quattro aspetti: migliorano le loro prospettive occupazionali; facilitano la permanenza nella forza lavoro di giovani donne e uomini con responsabilità familiari; promuovono il benessere ampliando le opportunità di istruzione/formazione e migliorando la salute dei giovani; e contribuiscono a ridurre i tassi di inattività e disoccupazione dei giovani, soprattutto delle giovani donne. Il Rapporto stima che gli investimenti nei settori dell’assistenza e della cura potrebbero generare 17,9 milioni di occupazione aggiuntiva per i giovani entro il 2030 – 14,4 milioni di lavori di assistenza e di cura e 3,4 milioni in altri settori.
Nel 2020, l’ultimo anno per cui vi è disponibilità di dati a livello globale, la percentuale di giovani che non studiavano, non frequentavano corsi di formazione e non lavoravano (NEET) era salita al 23,3 per cento, con un aumento di 1,5 punti percentuali rispetto all’anno precedente. Un livello che non si registrava da almeno 15 anni. Questo gruppo di giovani è particolarmente esposto al rischio di peggioramento delle proprie opportunità e prospettive di lavoro a causa di effetti “permanenti”.
Le giovani donne hanno pagato il prezzo più alto, registrando un tasso di partecipazione alle forze lavoro ancora più basso di quello delle loro controparti maschili. Su scala mondiale, si stima che nel 2022 solo il 27,4 per cento delle giovani donne sarà occupata, rispetto al 40,3 per cento delle loro controparti maschili. Questo indica che i ragazzi hanno il 50 per cento in più (o 1,5 volte) di probabilità di essere occupati rispetto alle ragazze. Il divario occupazionale di genere – che non ha registrato segni evidenti di riduzione negli ultimi due decenni – è maggiore nei paesi a reddito medio-basso dove si attesta a 17,3 punti percentuali. Esso è più contenuto nei paesi a reddito elevato (2,3 punti percentuali).