La Sezione centrale di controllo sulla gestione delle amministrazioni dello Stato ha approvato il rapporto sulle “Infrastrutture digitali”, intervento finanziato nell’ambito del PNRR con 900 milioni di euro, per il consolidamento e la razionalizzazione dei siti e delle infrastrutture digitali del Paese. Il progetto prevede la creazione di un “Polo strategico nazionale” (PSN), quale infrastruttura ad alta affidabilità, articolata in quattro data center ad elevato standard qualitativo sul versante della sicurezza (anche sul fronte sismico, idrogeologico e terroristico), della capacità elaborativa, dell’interoperabilità europea e dell’efficienza energetica. I centri, distribuiti in due Regioni italiane, ospiteranno i dati e i servizi strategici delle pubbliche amministrazioni centrali, locali e delle strutture sanitarie, per la successiva migrazione delle informazioni e degli applicativi informatici di ogni singola PA verso un ambiente cloud.
L’obiettivo prevede la migrazione dei dati di almeno 100 amministrazioni per settembre 2024 e un target finale di 280 entro giugno 2026” rivela il rapporto. Dall’analisi svolta, ha osservato la Corte, è emerso che il programma, con l’aggiudicazione del relativo bando, ha rispettato finora le scadenze previste, mentre il cronoprogramma del secondo semestre 2022 si rivela particolarmente impegnativo solo ove si consideri che, dopo la stipula del contratto, rimarranno soltanto 3 mesi per il definitivo collaudo dell’infrastruttura. La realizzazione e la gestione del PSN sono in corso di affidamento all’operatore economico costituito dal raggruppamento Sogei, Leonardo, C.D.P Equity e Tim (che, in qualità di soggetto promotore ha esercitato il diritto di prelazione previsto dalla procedura di partenariato pubblico privato, garantendo le medesime condizioni offerte dall’aggiudicatario) in luogo dei precedenti aggiudicatari della gara – al 23 giugno 2022 – Aruba e Fastweb.