Il rafforzamento di competenze, connessioni e competitività, favorito anche dallo stanziamento dei fondi europei e dal PNRR, rappresenta una via obbligata per le sfide che attendono il tessuto produttivo ed economico del Sud italiano. È necessario che faccia il definitivo salto di qualità. Lo sostiene il “Panorama economico di mezz’estate del Mezzogiorno” pubblicato dal Centro Studi SRM, che fornisce una narrazione di un Mezzogiorno che propone realtà innovative e prospettive di crescita, individuando numeri inaspettati circa la realtà economica e produttiva meridionale e fornendo spunti di riflessione per la ripartenza del Paese. Cresce il numero delle imprese: i dati registrano, a giugno, un +0,7% rispetto al 2021 (-0,1% il dato Italia); inoltre, sono attive oltre 170 mila imprese giovanili, il 40% del dato nazionale, con un tasso di imprenditorialità giovanile più alto di quello medio nazionale (9,8% contro 8,3%). L’export è in forte recupero: si evidenzia, al I trimestre dell’anno, un +26,3% (media Italia +22,6%).
Nel Mezzogiorno vi sono oltre 15 mila imprese “innovative”, il 17% del dato nazionale. Rispetto al 2014, il numero delle imprese innovative cresce di circa il 52% a fronte del 34% della media nazionale e la spesa per addetto è aumentata di 1.800 euro (media Italia +2.800 euro). Il Mezzogiorno contiene tutti gli elementi per avviare un percorso di crescita basato sulle 3C: punto di partenza sono le sue forze endogene legate in primis ai settori prevalenti (Mare, Energia, Turismo, Ambiente) che possono contribuire in modo deciso alla ripartenza dell’area. I porti, la logistica e lo shipping sono gli elementi che muovono l’economia del mare e che possono favorire la competitività del Paese nel Mediterraneo. Grandi sono le potenzialità logistiche del Sud: i porti meridionali servono il 47% del traffico merci del Paese pari a 224 milioni di tonnellate di merci gestite nel 2021 (+7,1%; in Italia +8,4%).
Nel Mezzogiorno si contano, inoltre 36.500 imprese di trasporti e logistica (1/3 dell’Italia). Dal punto di vista dell’energia il Sud si conferma strategico per il rilevante potenziale di generazione elettrica da fonti green. L’area pesa per il 40% del totale in termini di potenza cumulata installata da FER. Guardando al settore del turismo, il Mezzogiorno ha rappresentato nel 2021 circa il 20% dei flussi turistici nazionali con oltre 15,4 milioni di arrivi. Considerevole è stato il recupero rispetto al 2020: +43% a fronte di un +41,2% medio nazionale. La componente straniera è cresciuta al Sud del 107,5% (in Italia +62,9%).