Entro il prossimo mese di settembre si avrà a disposizione una elaborazione dell’INAIL sull’andamento degli infortuni sul lavoro legati allo stress da calore sul posto di lavoro, per dare la possibilità ad Istituzioni, Aziende pubbliche e private, sindacati, ricercatori e addetti ai lavori di avere a disposizione un utile monitoraggio da tener presente per i prossimi eventi, al fine di avviare idonee misure di prevenzione protezione.
L’annuncio è stato dato a margine dell’intesa tra Inail e Ispettorato nazionale del lavoro (Inl), siglata ieri, che punta a rendere più efficace, attraverso l’utilizzo di alcune banche dati dell’Istituto, l’attività di vigilanza nell’azione di contrasto agli infortuni e alle malattie professionali, e la presentazione del percorso per lo scambio dati con le Regioni e le Province autonome, finalizzato a implementare i flussi informativi e a rendere più efficaci le azioni di prevenzione e di vigilanza sul territorio.
Entrambe le iniziative rientrano tra le attività di rafforzamento del Sistema informativo nazionale per la prevenzione nei luoghi di lavoro (Sinp), nell’ottica di una sua messa a regime definitiva, per una maggiore condivisione delle informazioni in esso contenute e per il potenziamento del coordinamento, attraverso azioni svolte in sinergia, delle istituzioni operanti a tutela della salute e sicurezza dei lavoratori.
Con l’occasione si ricorda che il nuovo tavolo tecnico, rinnovato ed allargato, per lo sviluppo e il coordinamento del Sistema Informativo Nazionale per la Prevenzione (SINP), previsto dall’articolo 8 del D.Lgs.81/08 a seguito del decreto istitutivo del Ministero del Lavoro di fine dicembre scorso, è stato arricchito da rappresentanti di ulteriori istituzioni pubbliche e caratterizzato da importanti e stimolanti obiettivi strategici, non indicati in passato.
Nell’autunno 2021 sono intervenute, infatti, due novità legislative estremamente importanti per il predetto organismo: la prima riguarda il Codice della Privacy e la seconda lo stesso articolo 8 del D. Lgs. 81/08. La modifica al Codice della Privacy che ha riguardato un’aggiunta che stabilisce: “Il trattamento dei dati personali da parte di un’amministrazione pubblica, (…) è sempre consentito se necessario per l’adempimento di un compito svolto nel pubblico interesse o per l’esercizio di pubblici poteri a essa attribuiti” sicuramente di indubbia utilità per le finalità del SINP che farò venir meno ogni alibi per ulteriori ritardi alla sua attuazione.
La seconda modifica riguarda l’art. 8 del D. Lgs. 81, cioè l’articolo che disciplina il SINP ampliando la platea degli enti fornitori con l’ingresso fondamentale ed imprescindibile dell’INPS, più volte invocato, portatore di banche dati utilissime come le denunce retributive e contributive individuali e le denunce della mano d’opera agricola, ancora dell’Ispettorato Nazionale del Lavoro e del Dipartimento della Presidenza del Consiglio dei Ministri competente per la trasformazione digitale.
L’ultimo cambiamento ha riguardato il comma 1 del medesimo articolo 8 in cui c’è un cambio di indirizzo del SINP: non più una banca dati “utile per” attività di prevenzione e vigilanza, ma come strumento per la programmazione delle attività con anche “la finalità di coordinamento di tutte le informazioni detenute dalle pubbliche amministrazioni, con l’aggiunta di una semplice frase: “… e per programmare e valutare anche ai fini del coordinamento informativo statistico e informatico dei dati dell’amministrazione statale, regionale e locale”, ribadendo il ruolo del SINP come “strumento operativo con l’istituzione di una sezione del SINP dedicata ai dati della vigilanza che dovrà avere anche funzioni di coordinamento fra gli organi di vigilanza”.
Gli organi di vigilanza alimentano un’apposita sezione del Sistema informativo dedicata alle sanzioni irrogate nell’ambito della vigilanza sull’applicazione della legislazione in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro.