“Subito un piano straordinario europeo per sostenere i produttori del settore agroalimentare”. Lo chiede a gran voce una preoccupatissima Coldiretti che inizia a fare i conti con il peso economico dei dazi imposti ai prodotti europei, in particolare su quelli che gravano sulle eccellenze italiane, balzelli che arrivano dalla amministrazione Usa del presidente Trump.
“I dazi hanno colpito in Usa più di un piatto Made In Italy su 10 per un valore delle esportazioni di circa mezzo miliardo di euro negli Usa e occorre quindi far scattare subito un piano di aiuti straordinari europei per compensare i danno provocati al settore agroalimentare ingiustamente coinvolto nella guerra commerciale con gli Stati Uniti nell’ambito nella disputa sugli aiuti a Boeing e Airbus”. A chiedere incentivi e sostegno economico è il presidente di Coldiretti, Ettore Prandini nel summit tenuto a Bruxelles con i parlamentari europei ed i vertici UE, da Janusz Wojciechowski, Commissario UE designato per l’agricoltura a Paolo Gentiloni Commissario Ue designato per l’economia fino al presidente del Parlamento Ue David Sassoli per discutere delle super tariffe punitive applicate da Trump sul molti prodotti italiani ed europei, e delle conseguenze della Brexit, così come mettere a punto un nuovo progetto per il futuro della Politica agricola comune (Pac).
“Lo stesso Donald Trump in occasione della guerra commerciale con la Cina”, ha ricordato Prandini, “ha varato un piano da 16 miliardi di dollari per sostenere i farmes gli agricoltori americani colpiti dagli effetti dei dazi. Una situazione che”, secondo il presidente Coldiretti, “è destinata ad avere effetti sugli equilibri internazionali e va quindi considerata dall’Unione Europea impegnata nel definire la riforma della Politica agricola comune. La dotazione finanziaria del fondi europei straordinario per compensare i danni dei dazi ad imprese e cooperative”. Per la Coldiretti è arrivato il momento di una scelta a favore dell’agricoltura che preveda sostegni economici con un fondo che, “deve essere alimentata da risorse al di fuori del bilancio agricolo e ponderata rispetto agli effetti subiti dai diversi comparti e Paesi a seguito dell’introduzione delle tariffe punitive americane”. Secondo le valutazioni di Coldiretti gli agricoltori rischiano di subire gli effetti di una tempesta perfetta tra dazi Usa e Brexit dopo aver subito fino ad ora la perdita di un miliardo di euro negli ultimi cinque anni per l’embargo totale della Russia.
“È necessario garantire all’agricoltura le risorse necessarie”, sottolinea Prandini, “per continuare a rappresentare un motore di sviluppo sostenibile per l’Italia e l’Europa infatti indebolire l’agricoltura, l’unico settore realmente integrato dell’Unione, significa minare le fondamenta della stessa Ue in un momento particolarmente critico per il suo futuro”. In questo scenario di preoccupazioni economiche e di tenuta del sistema produttivo agricolo, il previsto taglio di budget per la Politica Agricola Comune i Pac
dal 2020 al 2021, diventa “inaccettabile un taglio di 370 milioni di euro alla agricoltura Italiana che con 750 mila aziende impegnate su 12,8 milioni di ettari di terreno coltivato deve sostenere anche i danni provocati dai cambiamenti climatici nei confronti dei quali servono forme innovative di intervento”.
Di fronte a questi gravi problemi per la Confederazione degli agricoltori è urgente oltre che necessario, salvaguardare le risorse finanziarie e realizzare anche una riforma della Politica Agricola della Ue, che “riequilibri” la spesa facendole recuperare con forza il suo “ruolo di sostegno ai redditi e alla occupazione agricola per salvaguardare”, ricorda il presidente della Coldiretti, Prandini, “un settore strategico per la sicurezza e la sovranità alimentare in un momento in cui il cibo è tornato strategico nelle relazioni internazionali dagli accordi di libero scambio all’embargo con la Russia, dai dazi di Trump alla Brexit”.