Lavorare insieme per affrontare la grande emergenza della crisi alimentare globale scatenata dalla guerra in Ucraina. È il piano di reciproco impegno e aiuto tra la Cia-Agricoltura e il vicepresidente del Parlamento del Marocco.
Le ragioni di un accordo
Per la Cia-Agricoltura l’attuale situazione di difficoltà, “Chiama in causa tutto il mondo e vede particolarmente coinvolti gli agricoltori del Mediterraneo, strategico per l’approvvigionamento dei Paesi più a Sud del pianeta, nei territorio con il più alto rischio di carestia e fame”, scrive la Confederazione ponendo l’attenzione su uno dei punti principali condivisi nell’incontro tra il presidente nazionale di Cia-Agricoltori Italiani, Cristiano Fini e il vicepresidente del Parlamento del Marocco, ricevuto con la delegazione della Commissione Speciale sulla sicurezza alimentare, nella sede romana dell’organizzazione.
Strategia del food security
Al centro del confronto, il dibattito sulle strategie più adeguate in materia di food security, ma anche le buone pratiche dell’agricoltura italiana d’interesse per il mondo agricolo marocchino. “Oggi alle prese con le medesime criticità congiunturali, dalla crisi economica partita con la pandemia agli effetti dei cambiamenti climatici”, sottolinea Cristiano Fini, “Comuni, dunque, anche le preoccupazioni come le urgenze per salvaguardare le produzioni agricole e il reddito delle imprese del settore. Il tema della sostenibilità a guidare la panoramica dei dipartimenti Cia sulle filiere produttive nazionali da quella cerealicola a quella zootecnica e ortofrutticola”.
Le sfide Green
Passando per le sfide green europee richiamate dai progetti Soil4Life, Life ADA e per la diffusione delle tecniche di biocontrollo che Cia sta sviluppando in tutta Italia per consentire agli imprenditori agricoli di essere protagonisti della transizione ecologica, oltre che digitale. Dirimente per Cia, ha sottolineato il presidente nazionale di Cia, “affiancare costantemente le imprese del settore proprio in questa fase estremamente complessa.
Nonostante le difficoltà, gli viene chiesto di produrre per garantire cibo sano, sicuro e per tutti, ma anche di essere sempre più sostenibili. Possiamo”, ha osservato ancora Fini, “quindi, cooperare per sviluppare nuovi accordi e operare in ottica di reciprocità e complementarietà dell’offerta, ma anche per promuovere una sempre più corretta cultura del cibo e per rafforzare il valore dell’agricoltura che non inquina, che non sfrutta, ma che tutela l’ambiente e gli animali e fa bene all’ecosistema globale”. Il viaggio dei delegati del Parlamento marocchino prosegue nelle aziende Cia sul territorio, in Lombardia ed Emilia-Romagna.