La riunione straordinaria del Consiglio direttivo della BCE su misure comuni anti spread non ha prodotto la messa a punto di strumenti specifici, ma solo un rinnovato impegno a “rispondere alle dinamiche di mercato destabilizzanti” e a evitare tensioni sui titoli di stato dei Paesi più esposti, come l’Italia, alle fibrillazioni dei mercati in una fase in cui l’uscita dal Qe – le politiche monetarie con cui la Banca Centrale interviene per aumentare la moneta a debito in circolazione – e la sequenza di rialzi dei tassi cambierà profondamente lo scenario.
Allo studio lo scudo anti-spread
Il Consiglio direttivo ha dato, dunque, mandato agli uffici tecnici per “accelerare il completamento della progettazione di un nuovo strumento anti-frammentazione”, da sottoporre poi allo stesso board, e ha anche deciso che “applicherà flessibilità nel reinvestimento dei rimborsi in scadenza accumulati con il piano anticrisi Covid Pepp, al fine di preservare il funzionamento del meccanismo di trasmissione della politica monetaria, condizione preliminare affinché la BCE sia in grado di realizzare i suoi mandato di stabilità dei prezzi”, come si legge in un comunicato di fine incontro.
La Bce ammette il rischio frammentazione nell’Eurozona
“Da quando il graduale processo di normalizzazione delle politiche è stato avviato nel dicembre 2021, il Consiglio direttivo si è impegnato ad agire contro i rischi di recrudescenza della frammentazione – si legge nella breve nota di Francoforte –. La pandemia ha lasciato vulnerabilità durature nell’economia dell’area euro che stanno effettivamente contribuendo alla trasmissione non uniforme della normalizzazione della nostra politica monetaria tra le giurisdizioni”. La presidente della BCE Christine Lagarde, invece, nella conferenza stampa post-meeting della settimana scorsa aveva sostenuto: “Non c’è uno specifico livello dei tassi o di spread che può far scattare la frammentazione”. Con frammentazione di mercato si intende quella situazione per cui alcuni Paesi subiscono un ampliamento significativo dei propri spread slegati dai fondamentali economici.
I mercati accolgono favorevolmente il cambio di rotta
La decisione su uno scudo anti-spread è arrivata dopo giorni di tensioni per un approccio eccessivamente drastico del precedente Consiglio e, forse, per una comunicazione affrettata, che aveva portato lo spread tra BTp e Bund a 252 punti base. Si tratta di un significativo cambio di rotta, rispetto alle posizioni rigide espresse dalla presidente Christine Lagarde che avevano immediatamente innescato la reazione dei mercati. La Bce aveva deciso formalmente di aumentare di 25 punti base i tassi d’interesse dell’Eurosistema a luglio, con l’intenzione di ritoccarli al rialzo a settembre, e confermato l’interruzione degli acquisti netti di titoli avviato nel 2014 a partire dal 1° luglio 2022. È stato sufficiente l’annuncio di una fase operativa per lo scudo per invertire il trend dei mercati, con una chiusura di tutte le Borse europee ampiamente in positivo.
Fonte foto: Imagoeconomica