In arrivo la partita delle risorse economiche per i medici che si occupano delle certificazioni INAIL per infortuni sul lavoro e malattie professionali. 75 milioni di euro per il triennio 2019-2021 versati alle Regioni che adesso potranno arrivare ai medici, grazie all’intesa della Conferenza Stato-Regioni dello scorso 25 maggio relativa alla suddivisione delle risorse tra medici dipendenti (cui spetta circa il 75% della quota) e medici di medicina generale. T
uttavia, i 55 milioni di euro circa provenienti dall’INAIL e destinati ai medici che lavorano al Pronto soccorso e che si sono occupati delle certificazioni non finiranno direttamente nella busta paga di chi ne ha diritto.
“Speriamo che non occorra attendere altri tre anni per concludere l’iter – commenta Guido Quici, Presidente del sindacato dei medici Federazione CIMO-FESMED (cui aderiscono ANPO-ASCOTI, CIMO, CIMOP e FESMED) -. I segretari aziendali CIMO-FESMED vigileranno con attenzione affinché le risorse vengano rapidamente trasferite dalle Regioni alle Aziende e, quindi, ai colleghi che dal 2019 al 2021 hanno redatto certificati INAIL senza percepire alcun compenso. Si tratta di un riconoscimento dovuto ai colleghi di Pronto soccorso, costretti a turni massacranti e a lavorare in condizioni drammatiche a causa della carenza di medici”.