Davvero l’Italia è una Repubblica fondata su lavoro? L’art. 1) della nostra Costituzione è stato affondato anzi colpito al cuore? Chi sono gli assassini della Costituzione? E come è potuto accadere che abbiano avuto mano libera? Questi e molti altri gli interrogativi che il sindacalista Bertinotti si pone nel suo saggio “Colpita al cuore: analisi del fallimento dell’art.1 della Costituzione” (Edito da Castelvecchi).
All’amara analisi del Presidente, che preferisce esser appellato come sindacalista, che si conclude con il rovesciamento dei Valori della dignità della persona, dopo i «trenta anni gloriosi» iniziati con la promulgazione della Carta del ’48 e poi sfociati nell’era del Jobs Act del governo Renzi e dello sfruttamento degli immigrati, si contrappone che la speranza che alla proclamazione della dittatura del Mercato, si contrapponga una nuova ondata di “illuminanti pensatori”.
L’ex leader sembra non avere alcuna remora a distinguere fra “sconfitta” e “fallimento”. C’è sempre la necessità, per chi vuole cambiare il mondo, dell’attesa dell’evento, di ciò che cambia la scena senza essere stato prevedibile. Un’attesa che per essere autentica deve essere partecipata, attiva: anche in politica c’è il tempo della semina, ed è proprio per questo che, come scrive Kavafis, “devi augurarti che la strada sia lunga”. Ricominciare daccapo, riavvolgere la storia della nostra Costituzione e porre le menti attive della cittadinanza sulla lunga strada dei diritti umani da contrapporre all’ontologia dell’incertezza dei mercati finanziari, è racchiuso nella motivazione del Premio IusArteLibri “che non Vi siano più diritti colpiti al cuore, sanciti solo per estetica costituzionale ma di fatto concretamente negati ai cittadini”.
La cerimonia si è conclusa con il perfetto connubio fra diritto e convivialità, con una pranzo a base di pesce e bollicine delle Langhe, per pochissimi eletti del Direttivo IusArteLibri: la giornalista Flaminia Marinaro, l’A.D. di Cisal Servizi Francesco Greco, l’entusiasta giovane premiante ed il docente Ivano Daffinà, patron di casa della Library Hall del Ristorante Simposio.