Undici i vincitori della sfida finale dei Giochi della Chimica tra i 99 studenti impegnati nelle tre classi di concorso, 8 le menzioni speciali. Alla gara nazionale hanno partecipato studentesse e studenti provenienti da tutte le regioni italiane. Il processo di selezione, che ha portato i migliori 99 a incontrarsi e a sfidarsi a Roma, è iniziato con le gare d’istituto.
Alla successiva sfida regionale, che si è svolta ad aprile, hanno avuto accesso 6.600 studenti provenienti da oltre seicento scuole. Il ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi, si è complimentato con i vincitori e con tutte le ragazze e i ragazzi che hanno partecipato, con passione e impegno, ai giochi. A premiare le studentesse e gli studenti, dopo i saluti del professor Gaetano Guerra, presidente della Società Chimica Italiana, e della dottoressa Noemi Sutera di Federchimica, è stato il professor Giorgio Cevasco.
Per l’occasione, Papa Francesco ha inviato un telegramma tramite il segretario di Stato Vaticano, cardinale Pietro Parolin, che ha ricordato gli studi giovanili da perito chimico di Jorge Mario Bergoglio. “In occasione delle finali nazionali dei Giochi della Chimica, Papa Francesco è lieto di inviare ai partecipanti il suo affettuoso saluto – si legge nel telegramma – Egli, evocando i suoi studi e il suo impegno lavorativo come chimico, rammenta che, come per ogni importante scelta esistenziale, bisogna anzitutto saper discernere quello che Dio vuole da ciascuno e, al tempo stesso, avere il coraggio e l’audacia di seguirlo nella direzione che lui ha indicato.
Il Santo Padre incoraggia pertanto i giovani studenti a trovare la strada che il Signore ha in mente per ognuno, alimentando sempre la passione per la ricerca, per la vita e per le opere buone. Con tali voti sua Santità assicura il ricordo nella preghiera e volentieri invia la Benedizione Apostolica”. Anche il cardinale Gianfranco Ravasi ha inviato una lettera agli studenti: “So bene quanto difficile sia questa scienza che considero affascinante sia perché rappresenta un legame fra il mondo animato e il mondo inanimato, sia perché è una disciplina che richiede molto impegno e precisione, ma al tempo stesso creatività e genialità”.