FEduF (ABI) e Fondazione Vittorio Occorsio, in occasione della Giornata della Memoria delle Vittime del terrorismo e delle Stragi di tale matrice, hanno incontrato gli studenti delle scuole superiori di II grado, presso l’Aula Occorsio del Liceo Classico Statale “Giulio Cesare” di Roma e con videocollegamenti in tutta la Penisola, per confrontarsi su temi riguardanti il terrorismo, la crisi energetica, l’inflazione e il debito pubblico.
“Il concetto di legalità si lega fortemente al concetto di educazione finanziaria nel suo più ampio significato di cittadinanza economica – dichiara Giovanna Boggio Robutti, DG della FEduF – poiché entrambe portano con sé una cultura legata a doppio filo con la propensione e la capacità di compiere azioni rispettose delle regole, di essere attivi nella partecipazione alla vita sociale e civile e di essere responsabili nei confronti della comunità esercitando sempre e comunque la propria libertà”. “FEduF e FVO – aggiunge Melina Decaro, Segretario Generale della FVO – hanno scelto il 9 maggio per proporre alle scuole una riflessione costituzionale ed economica sulla cittadinanza e su come la cittadinanza è stata vissuta da chi ha, con onore, lottato contro i terrorismi, anche a costo della propria vita.
Una lezione forte da ricordare in un giorno, che ricorda anche il progetto politico europeo dei nostri nonni, diventato realtà, e che ci rende, in questi giorni inquieti, ancora più responsabili di continuare a costruire un futuro di speranza”. L’incontro, disponibile anche sui canali social della FVO Fondazione Vittorio Occorsio (Youtube) e del Liceo Classico Giulio Cesare (YouTube e Facebook), si propone di ricordare i fatti italiani degli anni Settanta e Ottanta in una chiave nuova: si affronta il terrorismo considerando anche la situazione economico-sociale del tempo. Si cerca così di spiegare come alcuni fenomeni economici, come l’inflazione particolarmente elevata e le crisi energetiche, abbiano contribuito a costituire terreno fertile per lo sviluppo di movimenti eversivi.
“In questo giorno in cui si commemorano tutte le vittime del terrorismo la memoria corre a quegli anni ormai lontani – ha affermato Eugenio Occorsio – e non si può non continuare a chiedersi quale ventata di follia abbia attraversato il paese per oltre un decennio, quali fossero le motivazioni, i mandanti più occulti dei terroristi, il senso stesso delle loro azioni inconsulte ai danni di onesti magistrati, docenti universitari, politici, giornalisti, poliziotti, che non avevano altra funzione che quella di difendere l’onore e la dignità della società civile”.
Una storia che va raccontata perché simbolo di un Paese che è riuscito a reagire e ha trasformato il sacrificio di molti uomini dello Stato in una lezione di vita collettiva che permette alle nuove generazioni di leggere e interpretare, con senso critico e consapevolezza, il terrorismo e la crisi energetica in un parallelo storico ed economico con il tempo in cui viviamo. Questa narrazione, condotta da Giovanna Boggio Robutti, avviene attraverso la voce di Melina Decaro – Segretaria Generale Fondazione Vittorio Occorsio, Eugenio Occorsio – giornalista economico, Presidente della Fondazione Vittorio Occorsio, intitolata al magistrato assassinato il 10 luglio del 1976 dai terroristi di Ordine Nuovo; Giovanna Paladino – economista e direttrice del Museo del Risparmio di Torino e Raffaele Cantone – Procuratore della Repubblica di Perugia.
“Non è facile parlare ai più giovani dell’economia degli anni di piombo – commenta Giovanna Paladino, economista e direttrice del Museo del Risparmio di Torino – perché essi sembrano molto lontani dallo stile di vita odierno, anche se le recenti evoluzioni li avvicinano a quello che potremo sperimentare nel prossimo futuro in termini di inflazione, potere di acquisto e restrizioni. Sapere come le generazioni precedenti li hanno attraversati può essere un valido aiuto per i ragazzi della generazione Z. Perché la storia non si ripete ma, come diceva Mark Twain, fa rima con sé stessa”.
“La lezione dei magistrati – che, applicando le regole dello Stato di diritto, hanno vinto la guerra dichiarata dai terroristi alla Repubblica – ricorda infine il Procuratore della Repubblica di Perugia Raffaele Cantone – rappresenta l’eredità preziosa per tutta la magistratura. È parte della cultura che mi ha sostenuto nei processi contro la criminalità organizzata, nella funzione di Presidente dell’Autorità nazionale contro la corruzione, e oggi nella mia quotidiana giornata di lavoro. Una lezione che va rinnovata e integrata per ricordare e onorare la loro memoria”.
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