La guerra in Ucraina genera solidarietà, ma c’è necessità di uno sforzo che sostenga l’agricoltura di tutta Europa. È la posizione di Cia-Agricoltori Italiani che chiede un Piano straordinario Ue anti-crisi. “Sul modello”, spiega la Confederazione, “di come avvenuto con la pandemia, per fronteggiare i costi sempre più alti delle materie prime e la crisi del settore”.
Appello all’Unione
La proposta è stata illustrata dal presidente nazionale dell’Organizzazione, Dino Scanavino, intervenendo ai Praesidia del Copa-Cogeca a Bruxelles e lanciando l’ennesimo appello al commissario all’Agricoltura Janusz Wojciechowski. “Siamo chiamati a produrre più cereali e a dare il contributo per ridurre il costo delle materie prime destinate all’alimentazione degli allevamenti”, dice Scanavino parlando
sulle ripercussioni della guerra. Lavoriamo, però, a costi sempre più alti e senza garanzie per il futuro. Di fronte al conflitto Russia-Ucriana è il momento della solidarietà, ma anche di uno sforzo collettivo che sostenga l’agricoltura di tutta Europa”.
Imprese migliaia in difficoltà
Con alle spalle mesi di mobilitazione, la Cia-Agricoltura porta sul tavolo del confronto europeo la preoccupazione di “migliaia di agricoltori di tutta Italia in estrema difficoltà per gli aumenti record
delle materie prime e i costi di produzione fuori controllo (+120% l’energia e +170% i fertilizzanti), aumenti che comprometteranno, inevitabilmente, la stagione delle semine e quella transizione green che
la stessa Europa continua, comunque, a reclamare”. Per questo, cresce l’urgenza di interventi più ampi e di lungo respiro a tutela dell’agricoltura dei Paesi europei. Perché, come sostiene Scanavino,
“gli agricoltori non hanno, oggi, certezza di poter recuperare tra giugno e settembre, gli investimenti fatti per venire incontro a una maggiore richiesta attuale, per esempio, di grano e mais”.
Sviluppi imprevedibili
C’è una ulteriore preoccupazione per la CIA-Agricoltura “Gli equilibri nello scacchiere geopolitico Russia-Ucraina sono imprevedibili e minano la sicurezza alimentare globale, con tensioni forti su mercati
strategici non abbastanza monitorati”, sottolinea la Confederazione, “come quello dei fertilizzanti, sempre più costosi e difficili da reperire, e con la logistica terrestre e fluviale delle merci estremamente compromessa dalla guerra. Per Cia, resta importante la vicinanza all’Ucraina per la quale ora la Commissione Ue ha proposto la sospensione per un anno dei dazi all’importazione su tutte le
esportazioni ucraine nell’Unione Europa. Misura senza precedenti che, approvata da Parlamento e Governi Ue, riguarderà anche frutta e verdura, prodotti agricoli e trasformati, mais e grano”.
L’Ue decida un piano anti crisi
L’operazione potrebbe togliere all’Europa 31 milioni di euro di entrate doganali e, quindi, precisa Cia, “sarà importante avere un Piano straordinario anti-crisi. Emerge, evidente, conclude Cia, la necessità
di una vera strategia a tutela dell’economia agricola europea”. “Serve rimodulare, anche temporaneamente, gli obiettivi del Green Deal, con particolare riferimento alla Strategia Farm to Fork; semplificare e
velocizzare l’erogazione dei contributi comunitari (Pac, Psr; Ocm, etc); favorire una riflessione concreta verso la definizione di una politica energetica comune”, conclude la Confederazione “introdurre strumenti di gestione del rischio in grado di calmierare la volatilità dei prezzi e di garantire la stabilità dei redditi degli agricoltori”.