Con la ripresa delle attività produttive anche le morti sul lavoro hanno subito un incremento, nelle fabbriche, nei campi e nelle serre, nei cantieri edili, nei magazzini, in mare, su mezzi di trasporto, nelle strutture ospedaliere e, soprattutto, nel tragitto da casa al luogo di lavoro. I dati dei primi due mesi del 2022 rivelano un aumento rispetto allo stesso periodo del 2021 delle denunce di infortunio con esito mortale, passate da 104 a 114.
Un fenomeno che rilancia l’allarme alla vigilia del 28 aprile, Giornata Mondiale per la Salute e Sicurezza sul Lavoro, nel Paese in cui ogni anno si contano ormai più di mille morti sul lavoro: di fatto, una vittima ogni 8 ore. “L’epoca post pandemica, lo scenario geopolitico e la situazione economica creano le condizioni per un aumento dello stress e dell’affaticamento delle persone, sulle quali incombe un senso di costante incertezza e disillusione per il futuro” – afferma Carlo Galimberti, professore di Psicologia Sociale della Comunicazione all’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano e membro dell’Osservatorio di Fondazione LHS su Leadership e Cultura della Sicurezza. “Tutto ciò contribuisce alla fatica cognitiva, che può generare impatti significativi sulle funzioni esecutive, tra cui l’attenzione, interferendo con il corretto svolgimento delle attività usuali”. E questa circostanza sembra trovare riscontro anche nei dati INAIL relativi ai mesi di gennaio e febbraio 2022 che, nel confronto con lo stesso periodo del 2021, vedono aumentare le denunce di infortunio sul lavoro, da 104 a 114, con un netto incremento, appunto, dei casi in itinere. “L’emergenza sicurezza sul lavoro non finisce mai: occorre mantenere sempre alta l’attenzione” – aggiunge Galimberti –
“Due sono gli elementi su cui focalizzarsi: responsabilizzare i leader aziendali, affinché alimentino un approccio di cura reciproca tra le persone all’interno della propria organizzazione, e creare una cultura di sicurezza individuale e collettiva, da realizzarsi non solo sul posto di lavoro, ma in ogni momento e in ogni ambito della vita quotidiana”. Ed è proprio con questa finalità che Fondazione LHS, ente no profit da più di dieci anni attivo nella diffusione e nella promozione della cultura della prevenzione nell’industria e nella società, ha dato vita all’Osservatorio su Leadership e Cultura della Sicurezza, che ha lo scopo di stimolare il dibattito sui temi di salute e sicurezza, in particolare sul piano culturale e presso i media, e individuare strategie e metodi per incoraggiare il senso di responsabilità personale e collettivo.
La speranza, dunque, è che le celebrazioni internazionali del prossimo 28 aprile costituiscano un momento prezioso per parlare di salute e sicurezza come valori da abbracciare prima ancora che adempimenti da seguire, e che ci invitino a riflettere su quanto ognuno può fare per contribuire a generare una solida cultura della prevenzione nel nostro Paese.