“Come prima cosa, introdurremo il divieto di importazione di carbone dalla Russia, che vale 4 miliardi di euro all’anno. Saranno poi proibite le transazioni con ulteriori 4 banche russe, tra cui la VTB, la seconda più grande del paese. Queste 4 banche rappresentano il 23% delle quote di mercato del settore bancario russo e questa decisione indebolirà il sistema finanziario del paese”. Queste le parole della presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, insieme all’Alto rappresentante per la Politica estera dell’UE, Josep Borrell, commentando il quinto pacchetto di sanzioni contro la Russia, formato da 6 pilastri che saranno “più taglienti per colpire l’economia russa nel profondo”, come ha spiegato la stessa Von der Leyen al Parlamento Europeo. “Ci sarà un divieto per le navi russe di entrare nei porti europei, tranne che per quelle che trasportano beni essenziali come i prodotti agricoli, gli aiuti umanitari e l’energia. Proporremo anche delle proibizioni di entrata in UE per operatori di trasporto stradale russi e bielorussi”, prosegue la presidente della Commissione europea. “Il quarto pilastro prevede dei ban sulle esportazioni verso aree russe vulnerabili dal valore di 10 miliardi di euro; questo include computer quantistici e semiconduttori di alto livello, ma anche macchinari sensibili e attrezzature per i trasporti”. “Secondo il quinto pilastro, ci saranno dei divieti di importazione di prodotti come legno, cemento, liquori e frutti di mare dal valore di 5.5 miliardi di euro, per tagliare ulteriormente i flussi di denaro degli oligarchi russi e per chiudere le scappatoie tra Russia e Bielorussia”, continua la numero uno della Commissione europea.
“Il sesto pilastro prevede una serie di misure mirate, come ad esempio un divieto generale per le compagnie russe di partecipare ad acquisizioni pubbliche negli Stati membri o un’esclusione di tutti i tipi di supporto finanziario agli enti pubblici della Russia. Infine, proporremo un’ulteriore lista di individui da sanzionare e stiamo lavorando a ulteriori sanzioni, incluse le importazioni di petrolio. Stiamo riflettendo su alcune idee presentate dagli Stati membri come, ad esempio, delle tasse o dei pagamenti tramite canali specifici, come un conto di garanzia”. “Oggi più di 40 paesi hanno applicato sanzioni contro la Russia e questo è molto importante per dare un segnale di contrarietà alla guerra di Putin, al massacro di civili e alla violazione della legge internazionale. Abbiamo visto tutti le immagini raccapriccianti di Bucha e di altre aree abbandonate di recente dalle truppe russe. Queste atrocità non possono essere lasciate senza risposta e gli esecutori di questi crimini terribili, impuniti. L’Unione europea ha istituito una squadra investigativa comune con l’Ucraina che raccoglierà prove e indagherà sui crimini di guerra e contro l’umanità in Ucraina”, conclude Ursula Von der Leyen.