Tutti sappiamo che la dieta mediterranea è il modello alimentare più equilibrato e sano, quello che non sapevamo è che chi la segue risulta essere più informato.
È quanto emerge da uno studio del CREA Alimenti e Nutrizione, pubblicato sulla rivista scientifica Frontiers in Nutrition e coordinato dalle ricercatrici Laura Rossi e Vittoria Aureli, che ha come obiettivo quello di misurare conoscenza nutrizionale (NK) e l’aderenza alla dieta mediterranea nella popolazione adulta italiana e di valutare come questi fattori siano correlati tra di loro. Studi precedenti, infatti, hanno mostrato come una conoscenza nutrizionale (NK) ottimale sia correlata a una maggiore aderenza al modello della dieta mediterranea (DM), ad una minore prevalenza di obesità, nonché a una riduzione dell’indice di massa corporea (IMC), della circonferenza vita e della massa grassa. In Italia il punteggio medio di conoscenza nutrizionale (NK) delle famiglie è stato pari al 56,8% delle risposte esatte. Il valore medio di aderenza alla dieta mediterranea (AMD) ha raggiunto il 40% del punteggio massimo. Tuttavia, solo il 13,3% riportava un’aderenza alta, mentre il 31,4% della popolazione si è attestato su una fascia bassa, il 31,3% nella fascia medio-bassa e il 24% nella fascia medio-alta.
Dall’incrocio tra i due fattori è stata trovata un’associazione significativa tra le conoscenze nutrizionali degli intervistati e la loro aderenza al modello mediterraneo. Coloro che hanno riportato un’aderenza più bassa corrispondevano anche a quelli con le conoscenze nutrizionali peggiori (36,7%) e allo stesso modo, quelli con il più alto livello di aderenza alla DM, hanno anche ottenuto i punteggi NK più alti (41,7%).
Si conferma come nel nostro Paese l’aderenza alla Dieta Mediterranea sia significativamente associata alle caratteristiche socio-demografiche della popolazione: le donne, gli anziani, le persone con livelli di istruzione elevati e coloro che vivono in aree urbanizzate mostrano, infatti, un’aderenza più elevata. È’ emerso, inoltre, come ci sia una differenza Nord-Sud ben definita, sia per NK, che per AMD. Le regioni del nord-est e della Campania hanno mostrato la ADM più bassa (rispettivamente 45,4% e 44,2%), mentre Emilia-Romagna e Lazio, nonché le isole (Sicilia e Sardegna), hanno mostrato la AMD più alta (rispettivamente 17,2
16,2 e 17,7%). Le regioni del Centro-Nord hanno registrato punteggi NK più elevati (Lazio, 29,5% ed Emilia-Romagna, 27,3%) rispetto alle regioni del Sud (Molise 3,3%).